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Milan, voilà Olivier Giroud: che campione! E il rinnovo…

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Numeri da capogiro: 5 i gol messi a segno in Serie A, 4 in Champions League, una rete un Nations League e 4 ai Mondiali. 14 reti su 27partite

Redazione Il Milanista

Il numero 9 rossonero tornerà ad allenarsi a poche ore dalla sfida di Salernoall’Arechi contro gli uomini di Nicola. Stefano Pioli spera di recuperarlo in vista del primo match della ripresa vista anche la situazione dell’infermeria. Lui vuole esserci ed è determinato. Oltre agli impegni della squadra, gennaio sarà il mese in cui la società parlerà con lui di rinnovo. Visto il contratto in scadenza, la società gli proporrebbe di trattenersi per un altro anno a 3,5 milioni a stagione. Ma non è escluso che il giocatore possa chiedere un aumento. E la paura è che possa arrivargli sul tavolo un’offerta da un altro club (visto anche l’ottimo rendimento in Qatar). La dirigenza e l’agente del francese si incontreranno nelle prossime settimane. Di base sia il club rossonero che il giocatore sono orientati al “” ma c’è la solita questione economica da sbrogliare.

Dal suo arrivo, in questi mesi ha convinto società e tifosi a suon di gol: Campione d’Italia lo scorso anno e miglior marcatore della nazionale francese superando Thierry Henry. Giroud è davvero instancabile. E i numeri parlano da soli. Il classe ’86 non vuole fermarsi. Finora 5 i gol messi a segno in Serie A, 4 le reti in Champions League, una rete un Nations League e 4 ai Mondiali. In totale su 27 partite disputate da fine agosto sono 14 le reti che portano il suo nome. Ah sì in più sono da contare i sei assist. La media è di un gol ogni 127 minuti in pratica. Tra circa 9 mesi compirà 37 anni ed ha la grinta di un adolescente.

E pensare che era ad un passo dall’approdo in biancoceleste nel gennaio del 2020. Ecco il retroscena: “Dissi a Frank Lampard che ero determinato a partire per andare a giocare. Gli ho detto che avevo la Lazio, l’Inter e, sì, anche il Tottenham. Gli dissi che volevo essere di nuovo felice. Volevo che mi capisse. Gli ho detto: “Non puoi giocare con la carriera di un calciatore così”. Ha capito e gli sono grato perché sono rimasto e le cose sono andate bene dopo. Alla fine mi ha dato la possibilità di fare di nuovo grandi cose con il Chelsea, ho giocato di nuovo, ho segnato gol e ho contribuito a farci qualificare per la Champions League”.