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Pioli: “In Champios possiamo ancora dire la nostra. E sullo scudetto…”

Redazione Il Milanista

Ospite dell'edizione 2021 del Festival dello Sport di Trento ha parlato Stefano Pioli, tecnico rossonero.

Stefano Pioli ha palato in occasione del Festival dello Sport: "Coi giocatori bisogna essere chiari, diretti, nelle cose positive come in quelle che non funzionano. Vanno stabiliti degli obiettivi da raggiungere insieme". Stefano Pioli, ospite al Festival dello Sport, racconta il suo Milan da Trento. "Se ho mai litigato con qualcuno? Sì - confessa -, tutti i giorni... ma attraverso il confronto si possono trovare gli aspetti positivi".

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SULLA VITTORIA CONTRO L'ATALANTA - Contro di loro abbiamo vissuto il punto più basso (5-0, ndr), ma da lì siamo ripartiti con ancora più forza. È arrivato Ibrahimovic insieme ad altri giocatori, dopo quella sconfitta. Sempre contro l'Atalanta, però, nella scorsa stagione è arrivata anche la qualificazione in Champions". In campionato sarà lotta serrata: "Vogliamo star lì fino alla fine, sarà dura per noi ma lo sarà anche per gli altri".

SULLA CHAMPIONS LEAGUE - "Come ho detto la sera del match con l'Atletico, l'arbitro non è stato il migliore in campo... La classifica è molto negativa ma ci sono ancora quattro partite e dobbiamo crederci. Le prestazioni non sono state negative. E poi questo è un Milan che mi entusiasma. È entusiasmante il nostro modo di giocare, ai miei calciatori piace quello che stiamo proponendo. E così è più facile anche raggiungere certi risultati. Mi alzo ogni mattina con grande positività, ho la stessa passione di un allenatore che siede in panchina da pochi giorni. Spero che i miei ragazzi non mi vedano troppo vecchio… qualcuno di loro, ogni tanto, mi manifesta della situazioni personali. È un segno di stima e anche il segnale di un bisogno. Sono ragazzi fortunati quanto vogliamo, ok, ma anche loro vivono i problemi di tutti, come essere lasciati dalla ragazza o avere un cattivo rapporto coi genitori"

SUL MILAN CHE SIGNIFICA TRADIZIONE - "È un club glorioso, a Milanello c'è un gran senso d’appartenenza, dagli chef fino alla portineria. E anche i tifosi li abbiamo sempre sentiti vicini, anche quando non potevano esserci, anche quando eravamo in difficoltà. Con loro siamo più forti, sbaglia chi dice che rendevamo di più in un San Siro vuoto".