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Pellegatti: “Milan mancano i nomi nuovi, mancano i nuovi acquisti”

L'ultima rivelazione di Carlo Pellegatti sul mercato del Milan

Ecco l'analisi di Carlo Pellegatti, sul proprio canale Youtube, sulle mosse di mercato dei rossoneri

Redazione Il Milanista

Il mercato del Milan non è ancora finito, nonostante i 60 milioni di euro già spesi. Paolo Maldini e Ricky Massara infatti hanno ancora in piano alcuni colpi: come ad esempio un trequartista e un terzino. Per il primo il management rossonero sta valutando diversi profili come Vlasic, Isco e Ilicic. Per il ruolo di vice Calabria, invece, i nomi sono quelli di Diogo Dalot, che manda messaggi d'amore al Milan, e Odriozola.

A commentare le strategie di mercato del club di via Aldo Rossi è intervenuto, sul proprio canale YouTube, Carlo Pellegatti.

L'analisi di Carlo Pellegatti

 Pellegatti

In questi giorni si parla di filosofia, sono anche io portato a parlare di filosofia, perché mancano i nomi nuovi, mancano i nuovi acquisti. Parlerò quindi di un tema generale: ma come faranno queste figure del Milan ad acquistare giocatori di qualità, tenendo conto delle esigenze della proprietà e di sostenibilità? Come si possono prendere giocatori che fanno la differenza cercando dei prestiti o accordi che risultino sostenibili per il Milan? Servono dei maghi. Mi piacerebbe essere nella testa di Paolo Maldini, Ivan Gazidis, Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada, tutti i dirigenti che si occupano della parte sportiva ed economica. Secondo me, una scende e l’altra sale, ma fino ad oggi il Milan c’è riuscito ed ora potrebbe esserci anche il tesoretto dato dalla cessione di Hauge. Capiremo come la rosa verrà rinforzata seguendo questo concetto: più qualità, senza appesantire troppo le cassi del Milan. Sicuramente riuscirci sarebbe un risultato meritevole di applausi. I tifosi sicuramente attendono nomi nuovi da accogliere a San Siro e questi colpi faranno capire a che livello sarà il Milan: sarà dai massimi livelli O dovrà basarsi ancora su organizzazione e identità di gioco? Come diceva Arrigo Sacchi però: se hai davanti una grande orchestra, come ha Pioli, ma riesci a mettergli qualche grande musicista, il concerto diventa meraviglioso e vincente”.