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Milan-Inter di Supercoppa Italiana, analizziamo l’avversario

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Analizziamo l'avversario di stasera ovvero l'Inter di Simone Inzaghi in vista della Supercoppa Italiana di stasera

Redazione Il Milanista

“Un Derby che vale oro. Mercoledì a Riyadh Milan e Inter si giocano il primo trofeo del 2023, la Supercoppa Italiana. In Arabia Saudita andrà in scena, a partire dalle 20.00, il 234° confronto in tutte le competizioni - la terza Finale dopo la Coppa Italia del 1977 e la Supercoppa del 2011. Impossibile anche solo immaginarlo l'esito di un Derby, a maggior ragione se in palio c'è un titolo a rendere la gara ancora più imprevedibile. Se però il risultato è del tutto incerto, il bilancio delle sfide più recenti pende leggermente a favore della squadra di Inzaghi, che non ha perso nessuna delle ultime sei considerando tutte le competizioni (5V, 1N); l'ultima sconfitta risale al 6 novembre contro la Juventus in Serie A. Al contrario, i rossoneri non hanno vinto nessuna delle ultime tre gare giocate ma solo una volta sono arrivati a quattro di fila nella gestione Pioli (nel febbraio 2021, tra Serie A ed Europa League).

Le armi dell'Inter

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“Senza considerare l'aspetto psicologico, che in gara secca gioca spesso un ruolo decisivo, in questo momento l'Inter è un'avversaria complicata da affrontare in particolare per due aspetti. Il primo riguarda lo sviluppo dell'azione offensiva attraverso linee di passaggio pulite e precise: quella nerazzurra è la formazione che nel campionato in corso ha segnato più gol dopo sequenze di almeno dieci passaggi (cinque) - mentre il Milan in questa particolare classifica è ancora a secco. Il secondo aspetto cruciale è relativo all'approccio ultra offensivo in avvio: i nerazzurri hanno segnato otto gol nel primo quarto d'ora nella Serie A 2022/23 - primato nel campionato in corso, proprio davanti al Milan che segue a sette. C'è infine un punto che in qualche modo accomuna le due rivali: i recuperi offensivi. L'Inter è la squadra che nella Serie A 2022/23 ne conta di più (160), ma a detenere il primato per gol segnati in seguito a questo tipo di azione è invece il Milan (cinque). Insomma, la gara del King Fahd Stadium si annuncia vivace e a ritmi elevati”.

Lautaro e Dzeko

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“Nella finale di Riyadh, i clienti scomodi per la retroguardia rossonera saranno soprattutto due: Lautaro Martínez ed Edin Džeko. Il Toro, oltre a essere il miglior marcatore nerazzurro nella Serie A in corso con nove reti all'attivo, è rientrato dal Mondiale più determinato che mai, e questa sfida offre al Diez un traguardo speciale. Dopo la rete nella scorsa stagione in Supercoppa Italiana contro la Juventus, il classe '97 potrebbe diventare il primo giocatore a trovare il gol in due edizioni consecutive del torneo dal connazionale Tévez, che ci è riuscito tra il 2013 e il 2014. Appena dietro a Lautaro, sia come indice di pericolisità che come score realizzativo nello scacchiere di Inzaghi, figura Edin Džeko. L'attaccante bosniaco, sette sigilli finora in questa Serie A, è fondamentale nella manovra offensiva nerazzurra: la sua fisicità, l'esperienza e il senso perfetto della posizione gli consentono di essere decisivo sia come finalizzatore che come supporto alla punta. E a proposito di giocatori maturi, il nove nerazzurro è, con Olivier Giroud, uno dei due giocatori più anziani che potrebbero andare a bersaglio nella storia della Supercoppa Italiana, superando il record di Cristiano Ronaldo”.

Lukaku ad un passo da un record

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“C'è poi un aspetto che lo rende particolarmente pericoloso per Tomori e compagni: Džeko ha segnato sei gol contro il Milan - tutti in Serie A -, tre dei quali di testa. Inoltre, da quando Opta raccoglie questo dato (2004/05), solo un giocatore vanta un bottino più ampio di testa ai danni del Diavolo nella massima competizione: Toni (quattro). Se si parla di traguardi, non si può non menzionare quello che riguarda Romelu Lukaku, seppure l'attaccante belga sia ancora alla ricerca della condizione atletica ottimale. Il 90 nerazzurro è andato a segno in tutti i suoi cinque incontri disputati contro il Milan, diventando il calciatore che ha giocato più Derby di Milano nel XXI secolo trovando sempre la via del gol”.