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Milan: dura Vlahovic per l’attacco, Brahim Diaz a colloquio con Ancelotti

Redazione Il Milanista

Maldini, Massara e Gazidis sono chiamati ad um importante lavoro in vista della prossima stagione. L’asticella si alza e quindi anche la qualità e la quantità dei giocatori che si metteranno in campo, dovrà necessariamente salire. Ecco...

Maldini, Massara e Gazidis sono chiamati ad um importante lavoro in vista della prossima stagione. L'asticella si alza e quindi anche la qualità e la quantità dei giocatori che si metteranno in campo, dovrà necessariamente salire. Ecco dunque che sono diversi i nomi sondati dalla proprietà per il futuro più prossimo. In ballo infatti ci sono principalmente quattro questioni. Abbiamo il mercato in uscita, che dovrà necessariamente tornare protagonista in estate con Castillejo, Romagnoli e forse anche Leao sul piede d'addio. Poi la questione legata ai rinnovi di contratto: i casi più spinosi del 2021, Donnnarumma e Calhanoglu; e i casi del 2022, fra cui Kessie e il capitano, Alessio Romagnoli. C'è poi da valutare la dinamica dei prestiti: Brahim Diaz, Dalot, Tomori, Tonali, Meitè, la lista è folta.

LE PAROLE DI PICCININI - In merito al mercato in attacco del Milan, Sandro Piccinini ha spiegato a Milannews.it: "Più che un vice Ibra servirebbe un centravanti titolare a cui Ibra possa fare da vice: non si può affrontare una nuova stagione con un attaccante di 40 anni. Tra i nomi fatti quello più convincente è Vlahovic. Il Milan ha bisogno di un attaccante da Milan e serve un investimento cospicuo, anche perché quest'anno i rossoneri hanno pagato molto l'assenza di un uomo goal. Ibra ha giocato la metà delle partite e in certe occasioni la sua assenza è stata compensata dal gioco, ma in tante partite il Milan ci ha rimesso dei punti per la mancanza di uomo goal; contro il Cagliari, per esempio, sarebbe bastato uno di questi per segnare e vincere la gara. Leao non si è dimostrato all'altezza e non è un centravanti, Rebic si è adattato, però si è vista la lacuna in quel settore di campo. Ibra ha grandissima classe e nella prima parte di stagione è andato anche lui oltre le aspettative e potenzialità fisiche, ma è chiaro che non possa reggere per 60 partite; si è tentato con Mandzukic, ma anche lui è stata una scommessa poi non andata bene. Il Milan ha pagato il fatto di non essere intervenuto per tempo in quella lacuna lì: si capiva che poteva essere pesante".

IL MERCATO IN ENTRATA - Ciò che ovviamente però stuzzica più i tifosi è il mercato in entrata. Il nome principale sul taccuino della dirigenza per alzare il livello della squadra è quello di Josip Ilicic, esterno offensivo dell'Atalanta. A spingere il serbo a Milano, anche il fatto che Hakan Calhanoglu dopo la faraonica offerta ricevuta dal Qatar, di 32 milioni di euro in tre stagioni, potrebbe lasciare il Milan. Tra i possibili sostituti c’è anche Ilicic dell’Atalanta, che vorrebbe lasciare la Dea per un rapporto non proprio idilliaco con mister Gasperini negli ultimi mesi. Il Milan è interessato ma solo a certe cifre.

L'ALTERNATIVA - L’altra opzione per la trequarti sarebbe quella di confermare un altro anno Brahim Diaz, ma in questo caso servirebbe prima l’ok del Real Madrid. Brahim nelle ultime giornate (fatto salvo il Cagliari) ha dato prova di grande qualità, ma deve crescere in continuità per diventare un grandissimo. In vista dell'Atalanta poi, proprio Brahim è dentro l'unico dubbio di formazione di mister Pioli, con lo spagnolo in ballottaggio con Rafael Leao.