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Da Vlahovic ai rinnovi, tutto passa dalla Champions League: il punto

Redazione Il Milanista

Il Milan si appresta a ragionare di futuro, ma per farlo dovrà necessariamente attendere domenica e la decisiva sfida all'Atalanta.

MILANO - La situazione in casa Milan si è catapultata dal giorno alla notte. L'euforia ritrovata dopo le due roboanti vittorie contro Juventus e Torino, si è trasformata in paura dopo lo 0-0 di Cagliari. La squadra rossonera infatti per raggiungere un posto in Champions League dovrà adesso battere l'Atalanta a meno di, c'è da dirlo, improbabili debacle della Juventus a Bologna.  Conquistare la Champions League sarebbe troppo importante: da questo infatti passano tutte le operazioni rossonera che vedremo muoversi già all'indomani della città di Bergamo.

IL COMMENTO ALLA PRESTAZIONE CON IL CAGLIARI - Luca Serafini, ospite negli studi di Milan TV, ha voluto dire la sua opinione sulla partita di ieri. Ecco le sue parole: "È mancato il leader. Con il Cagliari bastava un leader tecnico, che ti garantiva una giocata. L’assenza di Ibra l’abbiamo sopperita sempre con grande impegno e dedizione, ma nell’ultimo periodo è diventata una sorta di assuefazione. Ci voleva un altro cambio per dare un ulteriore scossa, avevano tutti il freno a mano tirato".

SENZA CHAMPIONS, UN DISASTRO - Tomori, ad esempio, diventato un pilastro del Milan di Pioli, accetterebbe di giocare in una squadra che non partecipa alla Champions? E Brahim Diaz? il Milan avrebbe la forza economica ed emotiva di strapparlo un altro anno al Real Madrid?  Di Dalot poi nemmeno c'è da discutere: il ritorno alla base sarebbe praticamente certo considerando le pretese economiche del Manchester United. Stessi problemi si riscontrerebbero nei rinnovi: Donnarumma vorrebbe rimanere, ma senza i contributi che arriverebbero dalla Champions League, trattenerlo sarebbe complicato. Così come sarebbe difficile rinnovare il contratto di Calhanoglu, il quale vuole un ingaggio da top player. E infine il mercato in entrata, con Vlahovic in cima alla lista. Servirebbe un immane sforzo economico senza i soldi della Champions ed anche in quel caso, la concorrenza di altri club, più ricchi e blasonati dalla massima competizione europea, sarebbe difficilmente superabile.