L’ex-MilanMauro Tassotti ha rilasciato un’intervista a Sky Sport, ripercorrendo alcuni momenti significativi della sua lunga esperienza da rossonero, tra ricordi personali e riflessioni sul suo percorso da giocatore e allenatore.
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Tassotti: “Ho avuto più di una opportunità di sedermi sulla panchina del Milan”
Queste le sue parole:
“Ho sempre sperato stare molto tempo nella stessa città. Ho avuto la fortuna di farlo e di farlo con una grande società e squadra. L’emozione poi te la dà la cornice, la differenza l’ha fatta anche il modo in cui abbiamo vinto. Ho avuto più di una opportunità di sedermi sulla panchina del Milan, non è accaduto per vari motivi, poi in futuro chissà”.
Dalla borgata romana a San Siro
Tassotti ha parlato anche delle sue origini e degli inizi nel calcio, prima dell’approdo al Milan, e dell’influenza degli allenatori incontrati nel suo cammino.
Su chi era prima del Milan:
“Un ragazzo romano vero, sono nato in una borgata popolare, ero un tifoso Roma ma ho iniziato nella Lazio. Mi sono trovato a Milano a 20 anni, poi dall’80 al 2016 non mi sono praticamente mai fermato”.
Alla domanda sul presunto miglioramento improvviso sotto la guida di Liedholm, ha risposto:
“Da anni gira questa favola, ma la smentisco. Chiaro che sono migliorato, a 20 anni sei un giocatore e a 27 sei un altro, poi dipende da chi incontri, io ho avuto grandi allenatori. Al primo posto metto Sacchi, a cui devo tantissimo. Ho fatto una splendida carriera, ma se avessi incontrato Arrigo prima l’avrei fatta anche migliore.”
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