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Milan-Inter, Theo: “Niente paura, vogliamo vincere. Su Hakimi…”

Sfida tra mostri della fascia: Theo del Milan contro Hakimi dell'Inter

Il terzino del Milan è stato intervistato da Dazn, in vista della stracittadina con l'Inter, ma non solo. Ecco che cosa ha detto il calciatore

Redazione Il Milanista

MILANO - Manca davvero poco al derby di Milano e Theo Hernandez ne ha parlato, intervistato da Dazn. Ecco cosa ha detto il terzino rossonero, sia sulla stracittadina che su Zlatan Ibrahimovic e sul suo futuro:

"Tutte le partite con l'Inter sono molto importanti. Questo però lo sarà particolarmente, sia per la posizione in classifica, che per i punti di distanza che ci separano. Sarà una bella partita, dura. Non abbiamo paura, giocheremo per vincere".

Sulle sue corse sulla fascia:

"Se penso a fare goal quando recupero palla e inizio a correre? Certo, nella mia testa sto andando a segnare".

Sulle parole di Maldini:

"Maldini dice che devo diventare uno dei tre terzini più forti al mondo e lo penso anch'io. Credo che con il lavoro che sto facendo, me lo sto meritando. Ma non basta, devo lavorare di più, tutti i giorni e spero che prima o poi arrivi questo momento. Io penso a me stesso, non guardo altri giocatori, poi sono gli altri a valutare".

Sui calci d'angolo e le richieste di Pioli:

"Sì, il mister mi chiede di tirarli, o di andare a concludere sulla ribattuta. Altre volte come con la Lazio mi chiede di entrare in area di rigore e io mi posiziono. Certo preferisco stare al limite così se arriva la palla posso calciare. Il mister non chiede sempre questa soluzione, ma se vedo che c'è la possibilità io tiro, poi Ibra mi grida contro (ride N.d.R.)".

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Sulle parole di Ibra appena tornato a Milano:

"Sì disse 'Se fossi arrivato al Milan ad inizio stagione, avremmo vinto lo scudetto'. Ora non abbiamo più scuse. Noi lavoriamo tutti i giorni, poi vedremo alla fine".

Sempre su Ibrahimovic:

"Averlo in squadra è un plus, è impressionante dal punto di vista fisico, ha 39 anni e ti lascia a bocca aperta per come sta in campo e come ci aiuta. Se rompe le scatole? Molto! E' sempre addosso a tutti, se sbagliamo un passaggio ci riprende e ci dice di dover dare di più. E' davvero un ottimi compagno di squadra e una gran persona. E' vero si arrabbia, ci rimprovera, ma questo è normale per un come lui".

Sulla sua famiglia:

"Ho un bel rapporto con mio fratello Lucas, ci sentiamo tutti i giorni. Se parliamo di Nazionale? No, non ancora, ma quell'esultanza con la Lazio era un messaggio a Deschamps. La nazionale è il mio obiettivo e lavoro proprio per arrivarci. Io sono nato a Marsiglia, ma sono cresciuto in Spagna. Io mi sento francese".

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Sulla dieta:

"Di solito mangio pollo, riso, verdure. Ogni tanto mi concedo anche un pizza o un panino da McDonald’s".

Sul confronto nel derby con Hakimi:

"Sarò sincero, sono rimasto sorpreso del fatto che il Real ci abbia fatto partire. Eravamo lì insieme ma giocavamo poco. La scelta di cambiare squadra è stata un bene per tutti e due, perché se sei lì e non giochi, non sei felice e non ha le opportunità che vorresti avere. ora siamo entrambi a Milano, da avversari, lui è davvero forte, ha talento, velocità e tanta qualità, un po' ci assomigliamo è vero. Lo conosco, siamo stati tanto insieme, è un ottimo amico. Cosa gli dirò al derby? Nulla, in campo siamo tutti nemici, ma fuori siamo tutti buoni amici".