rassegna stampa

Corriere dello Sport | Milan, Leao e Oshimen “i nuovi padroni”

Rafael Leao

Il Corriere dello Sport in edicola questa mattina fa un confronto tra il Milan e il Napoli, in qualità di squadre più in forma

Redazione Il Milanista

Dopo un esaltante avvio di campionato, che sta vedendo il Milan e il Napoli contendersi il primo posto, il Corriere dello Sport crea un confronto tra i due club, valutandone i diversi punti di forza. Siamo solo a meno di un quinto della stagione, eppure azzurri e rossoneri sembrano già avere qualcosa in più degli altri. Due squadre che limitavano le proprie ambizioni alla sola zona Champions, non avrebbero chiuso le prime 7 partite con zero sconfitte. La rimonta a Torino del Napoli e la vittoria schiacciante del Milan a Bergamo, sono lo specchio di due squadre che possono dire arrivare fino in fondo e lottare per questo scudetto.

I giocatori che fanno la differenza

L'analisi del Corriere dello Sport ci porta un confronto dei diversi aspetti del successo dei due club. Partendo dalla difesa, dove il muro Kjaer - Tomori può reggere il confronto di Koulibaly, che in coppia con Rrahmani dirige le trame della miglior difesa del campionato. Passando poi per il centrocampo dove: al centrocampo della fantasia azzurro, è contrapposto il centrocampo della crescita rossonero. Il confronto aperto tra i vari interpreti va a pendere verso il diavolo, grazie a Sandro Tonali. Il classe 2000 è il vero valore aggiunto del Milan, grazie ad una maturazione fisica e mentale che lo ha reso la chiave del centrocampo rossonero.

Vengono poi analizzati i nuovi "padroni" dell'attacco Oshimen e Leao. Mentre il primo, grazie alla sua personalità sta diventando sempre più centrale per gli azzurri, il secondo sembra non aver ancora maturato la sicurezza necessaria, ma dimostra già una tecnica anche superiore a quella della punta azzurra. Menzione d'onore per i due Mister: Luciano Spalletti e Stefano Pioli. Il primo ha saputo rigenerare un Napoli demoralizzato per aver mancato per un punto la Champions, dandogli una linfa e un ritmo di gioco tutti nuovi. Il secondo invece sta da tempo coltivando un Milan che torni ai successi di un tempo, un pezzetto alla volta e partendo dai giovani.

Il giovane diavolo

Un'analisi particolare va all'età media dei rossoneri, 24 anni e 277 giorni 3 anni e mezzo in meno dell'Atalanta battuta domenica. Più giovane persino del Milan del primo scudetto di Sacchi. Una squadra che ha saputo mettere al centro giocatori inesperti e che gli ha dato la possibilità di sbocciare e soprattutto di sviluppare una potenza atletica - alquanto raro per i giovani della Seria A -  un fattore che va confrontato con il Napoli che ha un'età media di quasi 28 anni. Gli azzurri sono più maturi e grazie a Spalletti hanno trovato la quadra, malgrado una rosa risicata. Lo scontro per ora è tra queste due situazioni quasi agli antipodi, il campo darà la sua sentenza.