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Corsi: “Ho dovuto minacciare Bennacer ad accettare il Milan”

Redazione Il Milanista

Ecco cosa ha rivelato il presidente del club toscano all'emittente Rtv38

MILANO - Il 4 agosto 2019 è una data che, ai molti, non dirà nulla. Forse neppure ai tifosi rossoneri. Eppure è il giorno in cui il Milan ufficializzò l'ingaggio Ismael Bennacer dall'Empoli. Un'operazione dai costi alti, 16 milioni di euro per un giocatore che era appena andato in Serie B con il club toscano. Ma Maldini e Massara erano sicuro: l'algerino, che aveva appena vinto la Coppa d'Africa, sarebbe divenuto un perno del club, preferendolo ai più quotati Dani Ceballos e Lucas Torreira.

Il 4 agosto Bennacer si presentò con un completo molto inusuale: maglia, pantaloncini e calzettoni bianchi. Fu questo il suo outfit Casa Milan dove firmò il suo contratto da 1,5 milioni di euro a stagione fino al 2024.

L'apporto dell'algerino alla squadra è sotto gli occhi di tutti diventando il metronomo del club e il perno della mediana di Pioli insieme a Franck Kessié. E la sua assenza si sente in questa stagione, dove l'ex Empoli ha dovuto saltare tante (troppe) partite per infortuni muscolari: 19 partite.

Eppure Bennacer non era convinto di andare al Milan. E' stato "minacciato" dal suo vecchio presidente Fabrizio Corsi ad accettare la corte del club meneghino...

Retroscena Bennacer: voleva il Lione, ma Corsi...

Il patron del club toscano Corsi nella giornata di ieri è intervenuto al programma "Zona Mista" sulle frequenze dell'emittente Rtv38, ai quali ha rivelato che ha dovuto minacciare il classe '97 ad accettare il trasferimento a Milano. Ecco le sue parole: “Inizialmente me lo ha chiesto la Fiorentina, già durante il corso della stagione. Glielo avrei anche venduto, abbiamo messo in contatto il club con i suoi procuratori. Ma Ismael non voleva tornare, non era convinto della destinazione. Non c’era verso, voleva a tutti i costi andare al Lione. Avevano avuto alcuni contatti e lui si era deciso a tornare in Francia. Alla fine andò al Milan anche se inizialmente non era la sua prima scelta. L’ho convinto io, dicendogli che altrimenti lo avrei tenuto a Empoli anche in Serie B. La minaccia ha funzionato”.