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Montolivo: “Locatelli, Pessina e Cristante, difficile emergere nel Milan”

Marco Fassone è tornato a parlare di Montolivo

L'ex capitano e centrocampista del Milan Riccardo Montolivo ha parlato dei tre centrocampisti della Nazionale cresciuti in rossonero.

Redazione Il Milanista

L'ex capitano e centrocampista del Milan Riccardo Montolivo, neo volto di Dazn, ha rilasciato un'intervista a Tuttosport, in cui ha parlato delle ultime maglie che ha indossato, ossia quella rossonera e quella della Nazionale. Mirino puntato, come ovvio che sia, sulla finalissima tra Italia e Inghilterra di questa sera, ma non mancano i riferimenti al suo passato con il Diavolo.

 MILAN, ITALY - FEBRUARY 22: Riccardo Montolivo of AC Milan gestures during UEFA Europa League Round of 32 match between AC Milan and Ludogorets Razgrad at the San Siro on February 22, 2018 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Le sue parole

SULLA FINALE - "Siamo passati da un Mondiale mancato a una finale europea. Questa è la rivincita: ci davano per morti, invece il calcio italiano è più vivo che mai".

SUL PARAGONE CON LA NAZIONALE DI PRANDELLI - "Entrambi gli allenatori amano i giocatori di qualità in tutti i ruoli, in mezzo al campo soprattutto: De Rossi, Pirlo, Marchisio, Thiago Motta oltre a me. Lo stesso sta facendo Mancini fin dal primo giorno. Due Nazionali belle da vedere. Differenze? Questa non ha prime donne".

SUL CENTROCAMPO - "Locatelli è una rivelazione, Jorginho e Verratti sono due grandi conferme e poi c'è Barella che per me è unico. Un giocatore indispensabile per Mancini: è diverso dagli altri, è uno che si butta negli spazi, più dinamico rispetto agli altri tre che invece sono più di geometria".

SU LOCATELLI - "Via dal Milan? Io avrei fatto la stessa cosa. Lui al Milan non aveva la fiducia necessaria per emergere, era diventato sacrificabile e quindi l'hanno venduto. Un male necessario per la sua maturazione, perché probabilmente al Milan non sarebbe diventato quello che Manuel è oggi. Il rammarico per il Milan è stato quello di non cautelarsi non qualche formula che poteva tenerlo legato ai rossoneri".

SUGLI ALTRI RIMPIANTI - "Pessina e Cristante? Emergere negli ultimi anni del Milan sarebbe stato difficile per chiunque. Eravamo una squadra in difficoltà. Non è giusto dare troppe colpe alla società Milan per aver venduto quei talenti perché in quel momento storico emergere era molto, molto difficile se non impossibile. Oggi stiamo parlando di un Milan che funziona".