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Milan: il doppio appello di Scaroni e non si tratta solo di calcio

Paolo Scaroni, Presidente del Milan

Il presidente del Milan Paolo Scaroni, sulle colonne della Gazzetta dello Sport ha fatto un doppio appello

Redazione Il Milanista

Paolo Scaroni è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport è sono stati toccati diversi temi tra questi c'è stato anche un doppio appello del presidente del Milan. Una richiesta al governo per il mondo del calcio, legata alla riapertura degli stadi ad una capienza maggiore per i tifosi, ma non solo. Sì perché Scaroni si è voluto schierare, in un contesto che tocca sì il mondo del pallone, ma solo come conseguenza. Ecco che cosa ha detto:

"Voglio fare un doppio appello. Uno al governo, che si deve rendere conto della situazione del calcio e accetti la proposta della scacchiera rendendo concreto il 50% della capienza degli impianti sportivi. Una soluzione prevista nel decreto in vista di una riapertura totale da fare il prima possibile.

Poi vorrei rivolgermi a tutti gli italiani, in particolare ai giovani. Gli chiedo di vaccinarsi al più presto, bisogna abbassare il numero dei contagi e permettere che in breve tempo, numeri alla mano, questo 50% possa tornare finalmente al 100%. Questa è una necessità assoluta non solo per il calcio,ma per tutto il paese".

Le parole di Gabriele Gravina

 Gabriele Gravina, Presidente della FIGC

Anche il presidente della Figc era già intervenuto su questo tema, con questa parole.

"Ho proposto il Green Pass obbligatorio, per i calciatori. Ma non solo, perché è una soluzione anche per gli addetti ai lavori, dal professionismo al dilettantismo. Questo perché il calcio, anche se ha già un suo protocollo severissimo, resta all’interno delle regole che valgono per il Paese. Vogliamo essere promotori della campagna vaccinale, per questo stiamo valutando l’obbligo del vaccino".

"L’apertura del 50% non ci può bastare, non si può applicare se sarà necessario mantenere il distanziamento di un metro. La nostra richiesta è quella di occupare i seggiolini ‘a scacchiera’. Dispiace che al calcio italiano, che riflessi tanto importanti ha sul Paese dal punto di vista economico e sociale, non venga riconosciuta la sua dignità dallo Stato. Non mi riferisco ai ristori, ma alle difficoltà di una ripresa da una delle crisi più profonde che sta attraversando il paese".