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Milan, Ibrahimovic: “Ho la mia filosofia, se posso aiuto anche la dirigenza”

Redazione Il Milanista

Zlatan Ibrahimovic ha concesso una lunghissima intervista, l'attaccante del Milan ha parlato anche del suo rapporto con la dirigenza

Per i suoi 40 anni Zlatan Ibrahimovic ha concesso una lunga intervista. Tanti gli argomenti toccati dall'attaccante del Milan, compreso anche il suo rapporto con la dirigenza del club meneghino e con PaoloMaldini: "Ho un bel rapporto con tutti, cerco di aiutare e dare il più possibile. Ho una filosofia che voglio dare e se posso aiuto anche la dirigenza, aiuto in tutte le zone. Maldini? ho un grande rapporto con lui. Ora fa il dirigente e sta crescendo molto, ha fatto un grande lavoro. Non si nasconde, si fa vedere anche nelle relazioni con i giocatori. Parla con tutti e ogni giorno segue gli allenamenti. Quando arrivano giocatori da tutto il mondo c’è la pressione di fare bene. Per fare bene serve uno come lui. Anche Massara è bravo. Gazidis? Mi dispiace, è molto disponibile. Quando si vince siamo ‘Uno’, quando si perde siamo 'Uno' ".

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Sul suo futuro.

"Voglio ancora giocare, poi pensiamo al secondo step. Non voglio lamentarmi un giorno di voler giocare ancora. Mi sento ancora il più forte di tutti, posso portare risultati e soddisfare i tifosi. Lo step 2 dipenderà dalla disponibilità dal club. Rispetto a come ero abituato al Milan, in un anno e mezzo abbiamo creato una cosa differente. E' una grande sfida, ma bella e può diventare una soddisfazione totale. Con metà stadio sembra pieno. Ora aspettiamo l’altra metà per farlo saltare di più".

Sulla musica.

"La musica per me è un mix. So ballare, ma preferisco ballare il campo in un mood differente. La musica è importante per me".

Sulla sua filosofia.

"Non sono mai soddisfatto e questa mentalità la provando a portare ai miei figli. Tutto inizia dalla testa, si può sempre fare di più. Quando vinco un trofeo voglio vincerlo ancora e spero di vincere con questa squadra così abbiamo fatto il massimo".

Se in questo momento è soddisfatto.

"Voglio sempre fare di più, l'ho detto. Non sono soddisfatto. Quando sarò soddisfatto dirò addio al calcio. Il calciatore deve avere fame. Ho aspettative alte, sia dai miei figli che dai figli al Milan. Potrei anche camminare sul fuoco per sentirmi vivo. Ogni tiro, ogni passaggio e ogni energia che passo ai miei compagni, voglio che continui il più possibile, senza limiti".

Un regalo per i tifosi.

"Voglio ringraziare tutti, quando entro in campo mi fanno sentire importante. Sono a casa. Quando torno faccio paura e voglio far saltare 80mila persone".

Sui suoi segreti.

"Non ho segreti, lavoro duro e questo ti ripaga. Nel nostro mondo bisogna allenarsi. Il segreto è nei miei capelli, come Sansone".