news milan

Sacchi: “Allegri ha vinto, ma a me piace un calcio diverso…”

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan
Il Milan sta ragionando sul futuro e in particolare sulla scelta del prossimo allenatore: l'ex tecnico rossoneri ha detto la sua su Allegri
Lorenzo Focolari Redattore 

Vai nel canale WhatsApp del Milanista >

Il Milansta ragionando sul futuro e in particolare sulla scelta dell'allenatore per la prossima stagione. Il nome più in auge in questo momento è quello di Massimiliano Allegri, profilo gradito alla dirigenza rossonera. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha detto la sua, esprimendo delle perplessità.

Preferisce un calcio diverso da quello di Allegri: "Ho grande rispetto per Allegri e per il suo lavoro. E' un allenatore che ha sempre fatto il suo dovere ovunque sia andato. Devo ammettere che a me piace un calcio diverso dal suo. Non c'è niente di male, è una questione di gusti. E, come dicevano i latini, de gustibus non disputandum est...".

Nulla contro Allegri: "Io non sono un dirigente del Milan, quindi non ho compito di fare questa scelta. Sto a guardare quello succede e, sulla base dei fatti, cerco di farmi un'opinione. Ci tengo a dire una cosa con molta chiarezza perché in passato ci sono stati troppi equivoci: io non ho nulla contro Allegri, mi è semplicemente capitato nelle stagioni precedenti di muovere delle critiche al suo calcio e alle sue squadre. Tutto qui, niente di personale".

Un calcio all'italiana: "Allegri è un allenatore che ha seguito perfettamente le tracce della storia calcistica italiana, basata su difesa, contropiede e giocatori di alto livello. Queste sono le sue idee, e con queste idee gli va dato il merito di aver ottenuto successi importanti. Però se mi chiedete: le sue squadre hanno giocato bene? Beh, allora, devo ammettere che io mi diverto quando vedo un calcio collettivo e offensivo, e non un calcio individuale e difensivo. Questione di punti di vista".

In Europa non ha vinto: "Nessuna imputazione, per carità. La mia constatazione è che in Europa, guidando la squadra italiana più forte ed economicamente più potente, cioè la Juve, non ha conquistato trofei. In Italia manca uno stile, le squadre non ce l'hanno: le società pensano a comprare giocatori di gran nome, spendono e spandono e poi in Europa non andiamo avanti. Questo è il problema".Nel frattempo spunta il possibile ingaggio di Allegri con i rossoneri...