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Buffon: “EuroDerby? Vorrei stare attaccato alla tv pensando alla rimonta”

Gianluigi Buffon
Oggi tra i protagonisti della Milano Football Week c'è stato anche il portiere del Parma, che ha parlato anche del Derby di Champions League
Redazione Il Milanista

Ieri il Milanha subito una brutta sconfitta al Picco contro lo Spezia. Una prestazione negativa che ha reso più complicata la situazione di classifica e che non è il miglior biglietto da visita per presentarsi a un appuntamento fondamentale. Martedì infatti i rossoneri affronteranno l'Inter, nel ritorno della semifinale di Champions League. Ai rossoneri servirà un'impresa per conquistare la finale, dopo il 2-0 dei nerazzurri all''andata. A proposito di Europa, anche Gianluigi Buffon ha detto la sua. Ospite della Milano Football Week, il portiere del Parma ha commentato il rendimento delle italiane nelle coppe europee: "Sono molto contento di rivedere l’Italia in lotta per vincere. Per la Champions di sicuro c’è stata fortuna nel sorteggio, ma avere una squadra in finale è una grandissima cosa, era impensabile. L’unica che pensavo fosse in grado di arrivarci era la Juventus. Sono molto contento di avere una squadra italiana in finale".

L'ex portiere della Juventus poi ha parlato del EuroDerby e di una possibile rimonta dei rossoneri: "Mi piacerebbe, per ciò che ha fatto il Milan in questi due anni, emozionarmi. Rimanere attaccato alla tv per 90 minuti pensando che il Milan possa recuperare. Non merita di dare quella sensazione data all’andata. L’Inter è stata straripante, ma per me non c’è tutta quella differenza. Il Milan merita un’altra prestazione".

Alla domanda su Maignan e Onana, Buffon ha risposto con una riflessione sui cambiamenti del ruolo del portiere rispetto al passato: "In questi anni c’è stato un cambiamento enorme e una richiesta differente. Prima c’era la richiesta di giocare sempre coi piedi. Adesso se non calci a 90 metri non puoi giocare a calcio. Gli allenatori dovrebbero seguire una linea. Per noi portieri non è semplice adattarsi e saperlo fare diventa una caratteristica importante. Probabilmente tra un po’ non ci verrà neanche chiesto di parare bene, ma di fare assist agli attaccanti".

Il portiere poi ha ricordato la sua prima partita contro il Milan di Capello: "Adrenalina ed energia incredibili. Eravamo a pari punti al primo posto: avevo una voglia enorme. Mio padre, che non mi ha mai fatto molti complimenti, mi dice che quella è stata la miglior partita della mia carriera".