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Ancelotti sull’addio di Maldini: “La storia di un club va rispettata sempre”

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Questa mattina, Il Giornale ha pubblicato un’intervista fatta a Carlo Ancelotti. Il tecnico dei Blancos ha parlato di Milan...
Redazione Il Milanista

Questa mattina, Il Giornale ha pubblicato un’intervista fatta a Carlo Ancelotti. L’ex allenatore (e giocatore) del Milan ha parlato della chiusura del rapporto tra Paolo Maldini e il club, ma non solo.

Infatti, parte dal VAR:

“Ha tolto il potere esclusivo all’arbitro, prendendo decisioni non in linea con lo spirito e la realtà effettiva del gioco. Il fallo di mano, ad esempio. Non c’è oggettività ma decisioni personali. Il VAR è male utilizzato, anzi è troppo utilizzato”.

Come si potrebbe e dovrebbe rimediare? 

“Innanzitutto cambiando la formazione dell’International Board, con l’inserimento di ex calciatori e allenatori che conoscono bene e meglio il gioco. Sul fuorigioco, ad esempio, un ginocchio, un piede non può invalidare l’azione”.

Su Maldini e della vicenda con il Milan:

“Io a Madrid ho imparato che la storia di un club va rispettata sempre, qui Di Stefano, Amancio, Gento, Puskas sono ancora valori esclusivi verso i quali si nutre riverenza. Per conservare la storia ai massimi livelli, va tutelata la memoria del passato, quello che è successo con Maldini dimostra una mancanza di cultura storica, di rispetto della tradizione milanista. Se è vero che con la storia non si vince è anche vero che la storia insegna a vincere”.

La finanza domina.

“I club di football che pensano di fare business al di sopra dello spirito sportivo sono destinati a fallire. Il mecenatismo non ha più il significato di prima ma l’affarismo è negativo”.

Cento vittorie, 1288 panchine, 4000 conferenze stampa: riassunto?

“Girare il mondo mi ha insegnato a vivere. L’Italia è il posto migliore ma Madrid è la città ideale, Londra e Parigi sono fantastiche ma troppo impegnative, Monaco ha la sua faccia bella, il Canada è natura e libertà di circolare senza rompiscatole. Mi piace vivere e non sopravvivere”.

Dell’ipotesi panchina del Brasile, Ancelotti parla così:

“Sto bene a Madrid, ho un rapporto splendido con Florentino Perez, la vita qui è magica. Non smetto, e poi è veramente difficile trovare qualcosa di migliore del Real”.