Ignazio Abate, tecnico del Milan Primavera, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Milan Tv. Le parole sul ritiro: "Credo che abbiamo fatto un ottimo ritiro. Abbiamo cambiato tanto e allestito una squadra ancora molto giovane. Crediamo che bruciare le tappe di qualche ragazzo sia un fattore importante, sperando sempre di vederli tra i professionisti e magari un giorno anche in prima squadra. Siamo contenti del percorso intrapreso, abbiamo fatto un ottimo ritiro dove stiamo crescendo dal punto di vista fisico, ci stiamo conoscendo e stiamo cercando di creare un’identità ed un’unione per creare un’anima bella forte".


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Abate: “Lavoriamo per portare ragazzi in Prima Squadra. Ottimo ritiro”
Il suo percorso personale: "Sono maturato moltissimo, sto mettendo tanto dentro il mio bagaglio. Devo migliorare ancora tanto e spero di crescere anche quest’anno insieme ai ragazzi. Sicuramente ho un minimo in più di esperienza, soprattutto in questo campionato difficile, fatto di giocatori bravi e allenatori preparati. Partiremo con un bagaglio in più di esperienza, ma ci saranno sempre delle difficoltà grandi. Le affronteremo insieme con serenità e spirito".
Sui ragazzi della Primavera aggregati alla Prima Squadra nel precampionato: "Innanzitutto toccano con mano quello che serve per diventare grandissimi giocatori. Come vivere la professione a 360 gradi, come ci si allena nel quotidiano al di là delle due ore in campo, sia nel pre che nel post. Poi ti dà grandissima convinzione, aumenta l’autostima. Se hai l’intelligenza di vedere i grandi campioni, riesci sempre a rubargli un qualcosa sia dentro che fuori dal campo. Spero che i miei ragazzi lo abbiano fatto, ma sono ragazzi intelligenti. Tutti gli anni qualche ragazzo parte aggregato in prima squadra: lavoriamo per sperare un giorno di vederne uno in pianta stabile lì. È il sogno mio e di tutto l’ambiente".
Il pensiero sulla scorsa stagione: "Pensiamo che il risultato non debba essere un fine, ma il mezzo per la crescita dei ragazzi. Non siamo particolarmente per la filosofia di giocare con cinque fuori quota, al limite di età. Crediamo che ad un certa età serva toccare con mano il calcio vero. Abbiamo allestito una squadra giovane per cercare di accelerare qualche percorso. Crediamo in questo. Poi i giovani vanno fatti giocare, sbagliare e crescere, toccando con mano quello che serve per alzare il livello. Sicuramente la Youth League ha dato grandi soddisfazioni perché ha una risonanza particolare., ma la mia soddisfazione più grande dello scorso anno è per gli 11 punti in più nel girone di ritorno, sinonimo che i ragazzi siano cresciuti, nonostante il percorso altalenante. Nei primi 5-6 mesi ci sono state difficoltà in un campionato in cui paghi a livello fisico se giochi con ragazzi 2-3 anni sotto età. Poi i ragazzi sono cresciuti dal punto di vista fisico, mentale e da quello delle conoscenze calcistiche. Nel girone di ritorno sono cresciuti in mentalità, al di là del risultato, perché giocare sempre con l’acqua alla gola pensando alla classifica e dovendosi salvare a tutti i costi per loro è stata un’esperienza incredibile, ma anche per me. Le pressioni erano forti, ma la soddisfazione finale è stata enorme".
Lo staff: "È cambiato il mio vice. Ringrazio Marco Visconti che è stato con me l’anno scorso e mi ha dato una grandissima mano. Ci siamo legati tanto dal punto di vista umano. È arrivato un ragazzo giovane che ha già allenato nella Primavera spagnola. Sono felice perché magari mi può aprire la testa su molte cose, avendo una visione diversa del calcio. Ci saranno certamente degli spunti per discutere e migliorare".
Le avversarie di questa stagione: "Conosciamo già i club che allestiranno squadre per competere nell’immediato: saranno molto difficili da affrontare. Altre squadre magari partono più indietro, ma hanno grandissima qualità. È un campionato difficilissimo dove molte giocano prettamente per il risultato finale. Anche noi, sottolineo, giochiamo per cercare di ottenere un grandissimo risultato perché dev’essere quella la mentalità e l’obiettivo, ma cercando di intraprendere un percorso che non può prescindere dal gioco, dai concetti di calcio e dal far crescere i ragazzi. Dobbiamo essere a conoscenza che avranno difficoltà. Chiediamo molto a loro dal punto di vista dei principi di gioco, indubbiamente ci vuole del tempo e bisogna concedergli qualche errore".
L'attenzione di Pioli verso il settore giovanile: "È una fortuna per me potermi confrontare con un grandissimo allenatore. È sempre attento alle nostre dinamiche, alla crescita dei ragazzi, conosce tutto. Anche nelle prossime amichevoli ci sarà qualche ragazzo che si aggregherà con loro. Ci confrontiamo spesso per la loro crescita che è il focus principale. Per me è anche un onore vedere come prepara le partite e ricevere qualche consiglio da lui".
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