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Pessina: “Milan? Fecero uno scambio per me ed a Galliani non andò giù…”

Matteo Pessina, protagonista azzurro di Euro 2020
Questa mattina, in edicola su Tuttosport un’intervista a Matteo Pessina. L’ex centrocampista di Milan e Atalanta

Redazione Il Milanista

Questa mattina, in edicola su Tuttosport un’intervista a Matteo Pessina. L’ex centrocampista di Milan e Atalanta, oggi capitano del Monza, si appresta a vivere Monza-Milan di sabato.

Pessina, un po’ si rivede in Cristiano Lucarelli? Andò al Livorno per riportarlo in A e scrisse pure un libro, “Tenetevi il miliardo”, per raccontare la sua storia…

“Quanto è accaduto al sottoscritto fa capire che anche oggi ci sono giocatori che tengono alla maglia, alle proprie origini e alle proprie radici. Io sono nato a Monza, ho passato dieci anni in questa società tra settore giovanile e prima squadra e tengo tantissimo non solo al club, ma alla città, ai tifosi, alla gente di Monza. Per questo il mio ritorno è proprio una bella storia”.

Ce la racconti.

“Si sono legate tante cose in questi anni, a partire dai trentamila euro che il Milan versò al Monza quando ero ancora un ragazzo per far sì che il curatore fallimentare riuscisse a pagare gli stipendi dei magazzinieri, della segreteria, gente che non prendeva i soldi da mesi. È stato un gesto d’amore di Galliani, che allora era amministratore delegato del Milan, per il suo Monza perché avrebbe anche potuto prendermi a zero”.

A proposito: quanto è stato determinante il pressing di Galliani per il suo ritorno a Monza?

“Tutto è nato il 2 giugno: ero a Wembley in Nazionale per la “Finalissima” con l’Argentina. Mi chiamò e disse «Pronto Pessina, volevo solo dirti che siamo saliti in Serie A», e mi ha messo giù. Dopo un mese è partita la trattativa. Galliani è stato fondamentale nella mia scelta perché è una persona di cui mi fi do: nel calcio ne ho viste tante di persone di tutt’altra pasta, pure qui quando avevo 16-17 anni. Lui se ti dice una cosa è quella, se ha dei progetti vuole farli davvero e non ti racconta certe cose solo per provare a intortarti”.

Già, e per questo non si fa peccato a pensare che lei, se Berlusconi e Galliani fossero ancora al Milan, oggi sarebbe a Milanello con loro…

“Sì, e col dottore ci scherziamo pure. Lui mi prese al Milan perché vedeva in me delle grandi doti. Quando il club è stato venduto, subito fecero uno scambio più soldi con l’Atalanta per Conti e a Galliani questa cosa ancora non va giù perché mi avrebbe tenuto lì”.