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Nesta: “Leao è il volto del Milan, con Tonali può essere lo zoccolo duro”

Alessandro Nesta, ex difensore del Milan
L'ex difensore del Milan, intervistato ai microfoni di Dazn, ha parlato del suo passato in rossonero, ma anche del momento attuale del club
Redazione Il Milanista

Alessandro Nesta, ex difensore del Milan, ha rilasciato un'intervista a Dazn. Il suo pensiero sul club rossonero: "Per me San Siro e il Milan sono questo ricordo: lo stadio pieno, grandissimi giocatori e quella voglia di vincere sempre".

L'ex difensore ha parlato di un suo ex compagno: "Shevchenko aveva bisogno di grandi stimoli e grandi partite, lì si esaltava. Faceva fatica a giocare partite più facili. Quando c’era una gara importante Sheva faceva gol".

Ma la mente è tornata anche i grandi compagni di reparto: "Thiago Silva era fortissimo. L'ho visto in un’amichevole e ho detto: "Questo spacca". Paolo Maldini era un giocatore speciale, forte in molte cose. Tecnicamente, sapeva gestire il calcio, era un professionista nel modo giusto, per me è stato un vero esempio. Ai compagni rimani legato per tutta la vita. Quando ci vediamo è come se ci fossimo visti il giorno prima. Questa è la magia del calcio".

Il protagonista del Milan di oggi è uno in particolare: "Leao è il volto del Milan. I fatti dicono che con lui il Milan è diverso. E poi Tonali: per me è uno di quei giocatori attorno a cui puoi costruire una squadra importante. Può diventare lo zoccolo duro necessario nelle grandi squadre, come siamo stati noi e come siete stati voi. Gli altri cambiavano ogni anno, ma il gruppo con alcuni giocatori simbolo restava".

Il rapporto con Ancelotti: "E' una persona speciale, lui capisce ogni giorno come ti senti: è la sua qualità. Quando perdi sa come ti senti perché lo ha vissuto. Per me la sua più grande qualità è tirare fuori il meglio dalle persone".

Un pensiero sulla Serie A attuale: "Il calcio italiano per me sta tornando, ma a quei tempi tutti i campioni erano in Italia, ogni domenica era dura".

Nesta è tornato anche sui fatti del 2006, con lo scoppio di Calciopoli: "Il campionato italiano aveva bisogno della Juventus. Però hanno fatto fatica per qualche anno a ritrovare giocatori da Juve. Ogni club ha bisogno di alcuni tipi di giocatori con una certa personalità. Loro hanno fatto un po’ fatica all’inizio, hanno cambiato tanti allenatori. Poi hanno ricreato un gruppo storico con Bonucci e Chiellini di cui la Juve aveva bisogno".