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Milan, Scaroni sul nuovo San Siro: “Il nuovo stadio è un’esigenza primaria”

Paolo Scaroni Presidente del Milan

Dopo la vittoria del Ferraris, il presidente del Milan Paolo Scaroni torna a parlare del progetto per la costruzione del nuovo San Siro.

Redazione Il Milanista

Dopo la vittoria del Ferraris del Milan per 3-0, si torna a parlare del progetto del nuovo San Siro. La costruzione di un nuovo stadio risulta di vitale importanza per entrambe le squadre di Milano. Sembra di essere arrivati ad un punto di svolta con il Comune di Milano, ma ci sono diversi comitati ed associazioni che fanno rumore per opporsi alla demolizione del vecchio San Siro. Nella giornata di oggi il presidente rossonero Paolo Scaroni ha spiegato al "Corriere di Milano" il suo punto vista.

Questele sue dichiarazioni: "Dopo tre anni di duro lavoro siamo approdati a una soluzione che il Comune e in particolare il sindaco ha fatto sua. È un punto di caduta che ci è costato, ma che riteniamo ragionevole vista l’urgenza che abbiamo di avere un nuovo stadio per le nostre squadre. Il referendum è un tema che riguarda l’amministrazione. Per noi il discorso è molto semplice. Se Milan e Inter vogliono competere in Europa con squadre che incassano tre volte quello che incassiamo noi, il nuovo stadio è un’esigenza primaria. Ma a questo punto non ci poniamo più il problema perché riteniamo che la decisione sia stata presa. Di fronte a un rifiuto avremmo ragionato su soluzioni diverse​. Per noi è fondamentale avere una certezza sui tempi. Più passano gli anni e più i nostri club diventano meno competitivi. Dobbiamo avere la certezza di poter fare i lavori entro una determinata data".

Sul possibile aumento dei prezzi dei biglietti: "I posti corporate vengono venduti alle aziende e non ai tifosi che continueranno ad avere i biglietti a prezzi popolari. Ricordo che l’Arsenal ha 8 mila posti corporate e 52 mila posti per i tifosi. Gli 8 mila corporate generano ricavi equivalenti ai 52mila posti".

Un messaggio ai critici: "Vogliamo dare a Milano il più bel stadio d’Europa e forse del mondo. Non capisco perché non dovrebbe essere accettato da tutti. Sono convinto che quando si vedrà il nuovo stadio anche i nostalgici e i romantici avranno modo di cambiare idea".