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Sacchi: “Il Milan non è più un collettivo. Per ripartire, Pioli deve…”

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Arrigo Sacchi ha rilasciato delle dichiarazioni sulla sconfitta di ieri del Milan, analizzando il periodo rossonero

Redazione Il Milanista

Il Milanieri è crollato a San Siro contro il Sassuolo, perdendo rovinosamente per 5-2. I rossoneri continuano a vivere un terribile periodo, peggiorato in modo sostanziale dopo la sconfitta contro i neroverdi. Proprio della disfatta meneghina ha parlato Arrigo Sacchi ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Sul momento del Milan:Il Milan non è più un collettivo. Ha vinto lo scudetto giocando come una squadra e ora si sono perse quella caratteristiche. Perché del crollo? Con i giovani bisogna avere molta pazienza. Questi ragazzi si sono trovati in una situazione particolare: da semisconosciuti a scudetto al palcoscenico. Questo può destabilizzare”.

Cosa fare per ripartire:Bisogna intervenire su un problema alla volta. Pioli è bravissimo, deve convincere i giocatori entrando nelle loro teste. Come si torna squadra? Gli attaccanti devono rientrare e i difensori devono salire, così la squadra si accorcia”.

Sui nuovi acquisti:È difficile entrare nei meccanismi di una squadra proprio nel momento in cui la squadra è in difficoltà. De Ketelaere è alla prima esperienza in Italia, bisogna dargli tempo. Ma il problema non è un solo giocatore. È il Milan che tutto insieme deve tornare a essere una squadra. L’anno scorso, pur avendo speso meno di Inter, Juve e Roma, li ha messi tutti dietro. Un capolavoro. Oggi i ragazzi di Pioli sembrano sbadati”.