IlMilanista.it
I migliori video scelti dal nostro canale

news milan

Coco: “Pioli ha tantissimi meriti, ma Calhanoglu è l’ago della bilancia di questo Milan”

DAEJEON - JUNE 18:  Francesco Coco of Italy during the FIFA World Cup Finals 2002 Second Round match between South Korea and Italy played at the Daejeon World Cup Stadium in Daejeon, South Korea on June 18, 2002. South Korea won the match 2-1 with a Golden Goal in extra-time. (Photo by Shaun Botterill/Getty Images)

Ecco le parole di Coco a Il Giornale

Redazione Il Milanista

MILANO - L'ex terzino del Milan Francesco Coco, alle colonne de Il Giornale ha parlato dell'inizio sorprendente della sua ex squadra: "Sinceramente me lo aspettavo così perché vedendo come è andato a finire lo scorso campionato e ricominciando quello successivo dopo solo un mese e mezzo di pausa ti faceva ben sperare. Il Milan è la squadra ad aver fatto più punti post lockdown, ha trovato la giusta mentalità, l’autostima e poi il gruppo è forte. Ritrovarlo a metà novembre prima in classifica è forse una cosa inaspettata ma sapevo che il Milan avrebbe potuto lottare per le prime posizioni. Ha dimostrato con le grandi di essere all’altezza e dunque non mi stupisco sia lì in vetta per ora".

SU PIOLI – "Io penso che il mister abbia tanti, tantissimi meriti. L’allenatore è quello che ti detta la linea tecnica e psicologica. Pioli è un equilibratore, ha sempre avuto ottimo rapporto con i giocatori, doveva solo trovare la quadra, è stato bravo a mantenere alta la concentrazione dei suoi giocatori e la voglia di lavorare bene quotidianamente. Lo ha fatto anche quando doveva andare via per far posto a Rangnick. Avrebbe potuto mollare ma invece da grande professionista ha fatto il suo lavoro fino alla fine e ce l’ha fatta a ottenere quello che voleva ovvero la permanenza con il Milan con la società che ha dovuto fare un passo indietro".

INDIVIDUALITA’ – "Sicuramente Calhanoglu è stato l’ago della bilancia di questo Milan. Il turco al rientro dopo il lockdown è stato uno dei giocatori chiave, è riuscito a trovare una sua serenità mentale e questo ha fatto sì che potesse esprimersi al meglio. Poi c’è Bennacer che a me piace molto, in quel centrocampo ha trovato la sua dimensione, è l’anima del Milan. L’algerino ha dimostrato di avere equilibrio e in coppia con Kessié fanno un grande lavoro ormai da mesi. Come delusione direi nessuno, non sarebbe giusto perché tutti stanno dando il loro contributo. Mi aspetto ancora di più da Rafael Leao perché ha grandi qualità tecniche e fisiche, a livello caratteriale ha qualche difetto ancora ma come giocatore non si discute. C’è poi un altro giocatore che mi ha piacevolmente sorpreso perché non mi aspettavo questa crescita e sto parlando di Calabria. Davide ti dà la sensazione di essere sempre presente nei 90 minuti di gioco, prima era più carente ed è quello che è migliorato di più a mio parere".

SU IBRAHIMOVIC – "Si sprecano tante parole e standing ovations su Ibra e penso sia giusto perché è quel giocatore che dovrebbe essere studiato da tutti i ragazzini che vogliono fare i calciatori. Lui e CR7 che sono un po’ i vecchietti della Serie A sono da prendere come esempio. Ibra è un giocatore che dovrebbe essere punto di riferimento per adolescenti in generale per la sua grande abnegazione alla professione e al lavoro, qualsiasi esso sia. L’amore e la propensione per quello che si fa, è questo il grandissimo insegnamento che lascia in eredità lo svedese".

LOTTA CHAMPIONS – "Se tu mi avessi fatto questa domanda a inizio campionato avrei risposto Juventus, Inter, Napoli e Atalanta, in ordine sparso. A oggi, invece, dico che metto il Milan al posto dell’Atalanta per il raggiungimento di un posto in Champions League".

SCUDETTO A SORPRESA COME NEL ’99 – "Sarebbe bello e quella stagione me la ricordo bene. Ovviamente dico che la favorita per lo scudetto resta la Juventus ma solo per rispetto di una squadra che ha giocatori fantastici e che viene da nove anni scudetti di fila. Inevitabile dire che è la favorita. Ci sono diversi candidati credibili per contendergli il titolo ma ora è inutile fare chiacchiere: chi vuole lo scudetto deve dimostrarlo sul campo con le prestazioni perché ormai la Juventus domina da nove anni. Chi la vuole detronizzare faccia la voce grossa in campo".

Champions League