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Tare tuona: “La Serie A va terminata, non so cosa abbia in mente Spadafora…”

Le dure parole del dirigente della Lazio

Redazione Il Milanista

MILANO - Intervenuto sulle frequenze della radio ufficiale della Lazio, Igli Tare, direttore sportivo del club biancoceleste, si è duramente espresso sulla decisione del governo, il quale ha fatto slittare la ripresa degli allenamenti al 18 maggio, precisando che la ripresa del campionato non è scontata: "Si ha la sensazione di essere discriminati. Ieri ho sentito il Ministro dello Sport che dice di rispettare la salute dei calciatori, ai quali viene però data la possibilità di correre nei parchi pubblici in mezzo alla gente dove potrebbe non essere rispettata la distanza di sicurezza. Però agli stessi calciatori non viene data l'occasione di allenarsi nei centri sportivi, dove si potrebbe rispettare in maniera più sicura il distanziamento. Sono due mesi che siamo fermi, non so cosa abbia in mente il Ministro, non so quale sia il suo scopo. Sicuramente non vuole aiutare il calcio, non vuole farci giocare. Bisogna stare molto attenti, però c'è qualcosa che non quadra".

CONCLUDERE E' NECESSARIO - "Il calcio ricopre un grande ruolo sociale per il Paese. Non vogliamo riaprire gli stadi, ma cerchiamo semplicemente di finire il campionato nel pieno rispetto delle regole. Questo è il nostro unico obiettivo e non ci sentiamo penalizzati per lo Scudetto, che rimane una parola grossa dato che mancherebbero ancora dodici partite. Abbiamo bisogno di finire la Serie A per il bene di tutto il sistema calcistico italiano, indipendentemente dagli obiettivi per i quali stia lottando una squadra in campionato".