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FIGC, Gravina: “Capisco le proteste dei tifosi, ma ripartire era indispensabile”

Gabriele Gravina, numero uno della Federcalcio

Le parole del numero uno della Federcalcio

Redazione Il Milanista

MILANO - Con alcune dichiarazioni rilasciate ai microfoni de 'Il Romanista', il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha commentato le proteste avanzate da diversi membri delle tifoserie italiane, che avrebbero preferito l'annullamento dei campionati piuttosto che la ripresa: "Capisco i tifosi, ma non si può aspettare il vaccino. Non volevamo farci prendere per scemi. Molti dicono che sia solo questione di business, ma non è così: il calcio riparte perché è una speranza per tutto il Paese. Tutte le attività stanno ripartendo, perché non avrebbe dovuto farlo anche il calcio? I tifosi hanno ragione e li capisco, ma come si può pensare che mentre tutto il Paese riparte il calcio stia fermo, sperando di ripartire poi ad agosto o settembre? Non ci sono solo i calciatori, ma altre centinaia di migliaia di persone che lavorano nel mondo calcistico".