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LIVE / Sampdoria-Milan: la conferenza stampa di Gattuso

Redazione Il Milanista

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Finisce qui la conferenza stampa.

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Sull'unità - La squadra è stata sempre barava restare unita nelle difficoltà. Può succedere litigare o non apprezzarsi, ma c'è lo spogliatoio. Non siamo al grande fratello, lasciamo a loro fare queste cose qua, noi abbiamo il dovere di dirci le cose solo nello spogliatoio o nei luoghi dove non c'è nessuno. Questo atteggiamento è stato per noi un punto di forza, ecco perché ci sono rimasto male e non ho gradito.

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Su Castillejo - Quando mi fa arrabbiare parlo calabrese e non mi capisce (risate, ndr).

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Su Suso - Ci serve un Suso con continuità e spero di averlo. Lui è importante, riesce a darci qualità e ci manda spesso al gol, secondo me potrà aiutarci.

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Su Paquetà mezzala - In Brasile lo ha fatto, ma anche al Flamengo. Con Tite fa un po' di fase difensiva in meno.

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Sui gol dei Nazionali - Fa bene fare gol, ma dopo bisogna calarsi nella nuova realtà. Andare in gol è un'iniezione di fiducia, ma ora testa alla maglia del Milan.

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Sulle parole di Scaroni - Gli voglio bene, ma preferisco vincere uno scudetto che andare in Champions League. Io non sono d'accordo. Se posso baratterei due scudetti per non andare due volte in Champions, ma a livello societario ci sono delle cose da rispettare.

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Ancora sul futuro - Pensiamo solo al nostro scudetto: tornare in Champions League.

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Sull'errore di lettura nel derby - Io penso che non sia stata la posizione di Vecino a metterci in difficoltà, piuttosto i nostri movimenti. Vecino riempe bene l'area, ma noi abbiamo sbagliato qualcosa. Difficoltà con le grandi? Se sono grandi è perché sono più bravi di noi, io deve crescere, forse non sono bravo abbastanza.

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Ancora sul derby - Vecino dalla parte di Paquetà imbucava sempre, ho chiesto alla squadra di fare qualcosa di diverso ma ho sbagliato. L'ho già detto alla prima domanda.

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Sull'insistenza con Suso - Non sono d'accordo, non siamo al bar. Io faccio l'allenatore e voi fate i giornalisti. Il gruppo in questo momento è più importante del singolo. 

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Sul futuro di Gattuso - Il mio futuro lo saprete tra due mesi, ma questa non è una priorità. Ad oggi pensiamo solo a centrare l'obiettivo, una cosa fondamentale per i ragazzi e per me ed il mio staff. Tra due mesi vi dirò cosa penso, per ora la testa è solo al mio lavoro. Sento tante chiacchiere, ma mi faccio scivolare tutto addosso.

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Sulla maturità - In questo momento siamo per caratteristiche in difficoltà a fare un certo tipo di calcio. Quando vogliamo pressare un po' di più facciamo fatica. Per mesi avete elogiato la mia difesa, ma il merito era di tutti. Quando non subisci gol per tante partite è perché c'è grande attenzione. 

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Su Vialli presidente della Sampdoria - Se ti rispondo si offende Ferrero... Gianluca è stato un grandissimo, non conosco le dinamiche. Rimane l'uomo, rimane un personaggio squisito. Non posso rispondere su altre cose, non le conosco.

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Che Milan sarà - Una squadra che non regala, che entra in campo per giocare. L'amarezza più grande è stata vedere una squadra che non sapeva cosa fare, e noi in realtà lo sappiamo bene. Non dobbiamo andare in panico alla prima imbucata.

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Sul contraccolpo post derby - Anche qualche mese fa dopo il Betis ci siamo trovati così. È normale pagare quando sbagli. Se ci ricordiamo la partita con l'Arsenal dello scorso anno, possiamo vedere una gara che è lo stampino del derby di due domeniche fa. È stata una mazzata, ma siamo primi del nostro scudetto. Ci stiamo giocando il nostro scudetto, la Champions League. Abbiamo sbagliato, ma non è tutto da buttare via. Testa bassa e proseguire. Non so se il contraccolpo sia stato riassorbito, lo potrò dire domani, ma la squadra sta dando segnali positivi.

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Su San Siro - È il cuore, quando ci passi vicino senti il brivido. Ma nel calcio moderno serve qualcosa di nuovo e la Juve ne è l'esempio. San Siro resta storico, ma bisogna capire le esigenze di un club che vuole tornare importante al livello delle altre squadre, quindi è giusto quello che vuole fare la società.

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Su Kessie - Io ho avuto un confronto con lui ieri. Non porto rancore, ma a livello professionale - e loro lo sanno - ci vuole rispetto di tutte le componenti. Ho avuto una delusione, ma non porto rancore. La società è stata brava. Anche io ho sbagliato da giocatore, per esempio contro Jordan, ed ho sempre pagato a caro prezzo mettendoci la faccia. La società me lo ha fatto sempre pesare, Galliani voleva togliermi la fascia davanti alla squadra e lo era giusto, ma la squadra mi ha protetto. Nel calcio, quando si fa parte di un club storico, devi portare l'esempio. Non è vero che sono arrabbiato con Kessie, sono deluso, ma è finita. Ci aspettano 10 finali e ci giochiamo qualcosa di importante, non dobbiamo perdere la testa e farci del male da soli.

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Sulle critiche - Quando mi avete paragonato a Rocco vi ho ringraziato, sono mesi che dico che i giocatori bisogna conoscerli bene secondo le caratteristiche. Per una carriera intera sono stato un giocatore di pressione, figuratevi se non mi piace trasmetterlo alla squadra. Nel derby ho sbagliato io, la colpa non è dello svantaggio immediato, l'avevamo preparata noi per fare una pressione alta. Colpa mia. La squadra è risultata scollata nei reparti e loro ci hanno messo in difficoltà con le imbucate di Vecino. Va bene così, l'importante è capire dove si è sbagliato.

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Sulla partita - Dobbiamo entrare nella mentalità che andremo ad affrontare una squadra che ci ha sempre messo in difficoltà, gli attaccanti si muovono in modo incredibile ed in difesa si fanno trovare pronti. Hanno un grande allenatore. Sappiamo che sarà difficile domani fare risultato. C'è amarezza dopo il derby, ma chi è rimasto si è allenato con entusiasmo.

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Ha inizio la conferenza stampa.

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La conferenza avrà inizio alle ore 14:30.

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