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Pulisic: “Questo è un grande step. Mi hanno raccontato solo cose belle”

Christian Pulisic è stato protagonista della prima intervista one-to-one della sua esperienza rossonera: ai microfoni dei canali ufficiali del Milan.

Dagli USA al Milan: il percorso di Christian Pulisic

“Sono molto emozionato di unirmi a un club così grande, essere qui con mio padre e il mio agente è un orgoglio: non vedo l’ora di cominciare sul campo! Ho fatto tante grandi esperienze e questo è un altro grande step per me: giocare in questo importante campionato in Italia, giocare in Champions League con un Club così grande mi aiuterà a fare un ulteriore passo avanti nella mia carriera e a crescere come persona, ma anche a conoscere una nuova cultura, imparare l’italiano. Voglio imparare tanto anche come uomo. Vengo dagli USA dove il calcio non è lo sport principale: credo però che il movimento sia cresciuto molto da quando ho cominciato ed è sempre bellissimo tornare a casa e vedere tanti tifosi di calcio, mi rende orgoglioso. Non avrei mai pensato di arrivare così lontano da giocare da professionista in Europa e di essere oggi in grande club come il Milan. Sono orgoglioso e grato per tutto il supporto che ho ricevuto in carriera”.

Il rapporto con Tomori, Giroud e Loftus-Cheek, il modello da seguire e Zlatan Ibrahimovic

“Ci ho parlato con Fikayo Tomori, Olivier Giroud e Ruben Loftus-Cheek, ho un grande rapporto con loro. Mi hanno raccontato solo cose belle su questo Club: mi hanno detto che è un grande passo per me, un’opportunità gigantesca. Mi hanno detto che è un club storico, un club che vanta tanti titoli vinti: mi hanno confermato che sono nel posto giusto. Un modello che ho seguito? Parlando di giocatori del Milan, credo che Kakà sia stato uno dei più grandi calciatori che abbia visto giocare: era un idolo per me. E’ stato bello vederlo giocare anche negli Stati Uniti. Adoravo il suo stile di gioco, lo ammiro molto. Zlatan Ibrahimovic è stato un grande giocatore e l’ho guardato tante volte. Anche lui ha giocato negli Stati Uniti e poi è tornato qua al Milan: è un’icona del calcio. Il mio primo numero a cui ho pensato era il 22, poi ho visto che l’11 era disponibile e mi sono detto… è la metà di 22!. Sono carico, sono pronto”.

Redazione Il Milanista

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