Sul Milan di RedBird che riparte da Maldini, Massara e Pioli: “Mi sarei meravigliato se non fosse stato così. Quando trovi un gruppo che funziona, che negli ultimi anni è arrivato primo e secondo, che ha trovato dei giovani che oggi sono maturati e tra cui c’è qualcuno che si dice possa valere 100 milioni, beh, non cambi. Era una scelta quasi obbligatoria”.
Sulla bravura di Maldini da dirigente: “Il suo è un talento fuori dall’ordinario. Paolo è un ragazzo molto intelligente. Quando venne convocato per la prima volta da Liedholm in pochi gli diedero credito. Io pensavo non fosse pronto per la titolarità del Milan, ma fin da subito intraprese una grande carriera. Ora ha iniziato un lavoro diverso, ma ha già dimostrato di essere un fuoriclasse. Ha capito con chi lavorare e come entrare in questo nuovo mondo. Chapeau”.
Sull’utilizzo del suo carisma nelle trattative di mercato: “Sì, ci sta. Vedi la trattativa per portare Theo a Milano. La verità è che il cognome Maldini, unitamente al carisma di Paolo, ha un certo effetto su tutti”.
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