Sull’episodio personale che vuole raccontare: “Un bel gesto nei miei confronti fu quando mi consegnò nell’ultima partita quel pallone d’oro, lì ci fu un altro segno di grande stima e riconoscenza verso la mia persona. Non avendolo mai vinto me lo consegnò lui. E’ un regalo che vale doppio per ciò che avevo fatto nei vent’anni di Milan”.
Sul piano umano: “C’è sempre stato un grande rapporto, sempre grande affetto nei miei confronti. L’ultima volta che parlò di Milan e dei suoi giocatori disse: “Baresi è super perché è un uomo leale e professionale”. Sono le parole che mi hanno riempito di più di orgoglio al di là delle vittorie con la squadra sul campo”.
Sul ciclo del Milan di Berlusconi che può essere irripetibile: “Un ciclo così lungo e vincente credo che sia irripetibile, anche perché il calcio è cambiato molto e sappiamo quante difficoltà ci sono adesso. Credo che lui rimarrà il Presidente più vincete e più importante della storia del calcio italiano, per quello che ha dato e vinto credo non sia replicabile”.
Sull’ultimo saluto a Berlusconi: “Mi sento un po’ più solo, la sua mancanza è forte. Tutti gli aggettivi che stiamo usando in questi giorni sono giusti. Per me è stato un papà oltre che un grande Presidente”.