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Notizie Milan – Maldini: “Daniel? Lavorare con il padre può non piacere”

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MILANO – Paolo Maldini ha parlato ai microfoni di Dazn, ecco che cosa ha detto su suo figlio Daniel e sui giovani del Milan:

I Giovani? Uno che abbia deluso è difficile trovarlo. Duarte è stato sfortunato, ha avuto tanti infortuni. Il talento di Leao è sotto gli occhi di tutti, può arrivare a livelli incredibili.Bennacer, invece ha grande personalità. In generale io cerco di capire chi ho davanti, dipende dalle situazioni. Dipende da cosa devi dire. Se devi andare a dire a uno che sta giocando male, vai lì con la comprensione, cerchi di comprendere le difficoltà del ragazzo. Se invece c’è un comportamento sbagliato, allora, bisogna indurirsi. Cerco di avere un dialogo con tutti. Anche la presenza è importante, ma dipende dal momento, quando c’è il mercato è difficile essere a Milanello tutti i giorni. In una settimana io e Massara andiamo almeno 3,4 volte al centro sportivo. Con Pioli invece è diverso, ci sentiamo tutti i giorni. Ci confrontiamo sulle tattiche, alcune cose per esempio le vedi solo se sei lì. Sono piccole cose che si riconosco in maniera immediata. I leader? Anche negli ultimi anni più difficili, l’ambiente a Milanello non era affatto male. C’erano calciatori importanti come Reina e Biglia, che però hanno preferito andare via perché giocavano poco. Ci hanno dato una mano a far crescere i ragazzi“.

Maldini ha poi continuato parlando della sua visione del Milan: “Cambia strada facendo, io sono legato ad un Milan vincente, la mia figura è legata a qualcosa che non sia soltanto rivolto a mettere a posto i conti. Il mio pensiero ovviamente è anche alla storia del club, anche questo si aspettano da me i tifosi. E sfrutto questa cosa cosa per spingere la proprietà verso determinate cose. I risultati hanno dato ragione a loro per tante cose e a noi per tante altre, in questo momento c’è un’idea unica e questo aiuta quello che è il progetto. Il Milan che non va in Champions da anni non si può sentire. Il Fair Play Finanziario? Non ti permette di investire quello che tu vorresti, è anche un freno alla distribuzione futura delle vittorie nelle varie competizioni. In ogni caso credo in quello che stiamo facendo e sono convinto che il nostro progetto possa diventare autosostenibile. Questo ha più valore in un momento di crisi come questo“.

La conclusione è affidato a un pensiero su suo figlio Daniel e il loro rapporto in campo: “Avere il papà tra le scatole non è piacevole, lo so bene anche io (sorride, ndr). Conosco quella sensazione di quando torni in macchina da un partita e tuo padre ti spiega cosa dovevi fare. Daniel però ha la fortuna di giocare in un ruolo diverso dal mio. A Christian è andata peggio, anche lui fa il difensore“.

Redazione Il Milanista

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