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Sottil: “Gruppo di grandi uomini. Essere al Milan è un onore”

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Il Milan ha vinto 3-2 contro il Lecce al Via del Mare, nel match valido per la 28esima giornata di Serie A. Dopo la partita, Riccardo Sottil è intervenuto ai microfoni di Dazn. Ecco le parole dell’esterno rossonero.

Cosa stanno vivendo in questo periodo a livello emotivo: “Sicuramente non era un periodo positivo per noi. Stasera non era facile reagire dopo i due gol annullati, poi sul 2-0 loro siamo riusciti a ribaltarla: è un gruppo di grandi lavoratori e grandi uomini, oggi abbiamo detto un bel segnale per il prosieguo da qua a fine partita”.

Entrato in un ruolo inedito: “Il mister mi ha mandato a scaldare e mi ha detto che voleva mettermi in quella posizione. Io sono a disposizione del mister e della squadra ed entro dove mi chiede di entrare lui”.

Qual è stato il suo impatto col mondo Milan, oltre i risultati: “Quando senti parlare del Milan da fuori è una cosa, poi quando ci sei dentro capisci quanto è grande questo club e quanto è importante la sua storia. Io ho un occhio di riguardo perché da piccolino sono cresciuto guardando il Milan, ero e sono milanista, quindi per me è un grande orgoglio riuscire a vestire questa maglia. La parola giusta per il Milan è “grandezza”, ma non lo dico io ma lo dicono la sua storia e i suoi trofei. Essere qui per me è un onore e sono contentissimo di vestire questa maglia”.

Chi guardava da bambino di quel Milan: “L’ho detto anche nella conferenza quando sono arrivato. Quando ero piccolo, 10-11 anni, avevo un debole per Alexandre Pato. Mi ricordo ancora il suo esordio con il Napoli, ero con mio padre a guardare la partita sul divano. Mi esaltò un sacco, mi piaceva molto vedere le sue giocate. Era un Milan di grandi campioni, erano anni d’oro, era un Milan che ha vinto… C’erano Ibra, Seedorf, Ronaldinho, Ronaldo. Te ne posso elencare tanti, però io avevo un debole per Pato, lo ripeto”.

Cosa dice suo padre e si arrabbia qualche volta per le prestazioni: “Non si arrabbia mai, è sempre molto presente. È sempre positivo. Quando gioco bene non si esalta, quando gioco male è molto equilibrato. Ci fa piacere sentirci prima e dopo la partita, ci confrontiamo durante la settimana sugli allenamenti. Per me è una grande figura, è stato un punto di riferimento da piccolo e lo è tutt’ora”.

Lorenzo Focolari

Classe 1963, giornalista pubblicista dal 2018. Redattore per Cittaceleste.it, Juvenews.eu, Notiziecalciomercato.eu, Mondoudinese.it, Ilmilanista.it

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