Matteo Marcenaro, arbitro
L’episodio del rigore non assegnato al Milan domenica sera contro il Bologna continua a far discutere. Tutto nasce dall’azione di Nkunku, su cui prima c’è stato il fallo di Lucumí e poi quello di Freuler. L’arbitro aveva inizialmente concesso il penalty per l’intervento del centrocampista, ma dopo l’on field review ha deciso di annullarlo, giudicando regolare il contatto (anche se non lo era).
Il vero problema, però, è che al direttore di gara non è stata mostrata la prima irregolarità: il fallo evidente di Lucumí, che avrebbe meritato non solo il rigore ma anche un cartellino rosso. Un errore pesante che ha portato a provvedimenti: fermo per un turno l’arbitro Marcenaro, mentre Fabbri, responsabile al VAR, resterà fuori due giornate dalla sala video, ma potrà comunque dirigere sul campo.
Resta però la necessità di chiarezza. Il pasticcio di Fabbri al VAR, infatti, richiede spiegazioni da parte del designatore Rocchi. Anche il presidente della FIGC, Gravina, ha pubblicamente riconosciuto la gravità dell’errore. Negli ultimi anni la classe arbitrale ha aperto al dialogo con club e tifosi: questo è uno di quei casi in cui servono spiegazioni trasparenti.
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