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Ordine: “Il Milan è uscito a pezzi dalla semifinale. Danni vistosi al club”

In un commento sulle colonne de Il GiornaleFranco Ordine ha parlato a bocce ferme della sconfitta subita per 0-2 dal Milan contro l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

“Il Milan è uscito a pezzi dalla semifinale di Champions League. Il suo trampolino di rilancio europeo è diventato un fossato pericoloso nel quale scivolare con danni vistosi all’immagine del club e del team. Bennacer da operare alla cartilagine del ginocchio e campionato finito. All’immagine del club si può e si devono aggiungere le legittime critiche piovute su Stefano Pioli e non solo per quell’accenno all’arbitro. Insolito e ingiustificato (ha influito zero sulla sconfitta, ndr), non in linea con la linea abituale del club.

Dietro la pesante sconfitta, terza consecutiva del 2023, ennesima di una lunga e mortificante striscia negli ultimi anni (da ottobre 2018: 10 perse, 3 vinte e 2 pareggiate). Restano fragilità complessive tecniche di rosa, psicologiche del gruppo e carenze dettate dal contributo modestissimo proveniente dal mercato estivo. Guardiamo in faccia la condizione di Pioli: ha eliminato Tottenham e Napoli con lo stesso schieramento di un anno prima, senza Kessie (e Romagnoli)”.

“Non solo. Durante la semifinale, Inzaghi ha fatto entrare Lukaku, Brozovic, De Vrij, Correa e Gagliardini, il Milan ha potuto contare su Messias, Origi, Thiaw, Kalulu e Pobega. E qui ci sono altri rilievi da presentare a Pioli e al club. Per esempio un altro dato costante: contro l’Inter i rossoneri sono riusciti ad andare davanti nel risultato solo una volta, di recente, nella sfida d’andata del 2020-2021 con i due gol di Ibra, Conte allenatore neroazzurro. Poi è sempre partito ad handicap. Quando si girò Giroud o quando Leao rovesciò il gol iniziale di Brozovic. Altro marchiano errore: la marcatura, su calcio d’angolo, di Calabria su Dzeko è da penna blu. C’è un altro spunto, questa volta raccolto dal fronte interista. Le splendide prove di Dzeko e Mikhitaryan, con la loro bella età, sono la dimostrazione che non di solo gioventù si può vivere ad altissimo livello”.

Redazione Il Milanista

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