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Paolo Nicolato: “Giovani? Siamo distanti dall’ Europa”

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Paolo Nicolato, Ct dell’ Under 21 ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport. Vediamo insieme le sue parole.

GIOVANI IN ITALIA – “Convocare i giovani è diventata una necessità, come fu per la prima ondata. Poi, sono tornati in secondo piano, quando dovrebbero essere la priorità. Finché non gioca non possiamo accorgerci che è bravo. L’allenamento è importante, ma è la competizione che lo fa crescere. Quello che manca adesso all’Italia è la fascia media, cioè quei giocatori che avrebbero bisogno di un percorso esperienziale per affermarsi”.

SCARSO UTILIZZO – “Siamo distanti dal resto dell’Europa per l’utilizzo dei giovani. Dobbiamo trovare delle soluzioni altrimenti il futuro non sarà roseo per il calcio italiano in Serie A. Oggi è un campionato straniero che si fa in Italia”.

PROBLEMA OBIETTIVI – “Anche in Spagna, Inghilterra e Germania ci sono squadre che lottano per salvarsi, ma i giovani giocano di più. Gli errori fanno parte del calcio e sono tappe obbligate verso il miglioramento, li commettono anche quelli esperti. Se puntassimo sui giovani, valorizzeremmo un prodotto interno che dura negli anni con grossi risparmi per i club”.

CLUB ITALIA – “Il Club Italia è ben organizzato e capeggiato da Viscidi. Essere bravi a valorizzare quello che c’è è una caratteristica di noi italiani. Ma dobbiamo far suonare un campanello d’allarme perché non può bastare. Ben vengano gli stranieri forti, ma sono davvero tutti più bravi dei nostri? In quel caso interroghiamoci sul perché non produciamo giovani di livello, al contrario sbagliamo qualcosa nella valorizzazione”.

RUOLI SCOPERTI – “A livello giovanile in questo momento facciamo fatica in attacco e nei difensori centrali. Abbiamo qualcosa di più a centrocampo, ma le ali stanno scomparendo. Non c’è comunque grande abbondanza, anche nelle Nazionali dobbiamo prestarci calciatori”.

PESCA IN B – “La Serie A dovrebbe permetterci di tirare fuori giocatori per la Nazionale maggiore e l’U21, ma la momento non è possibile. In A i giovani di livello sono quasi tutti con Mancini. La mia Under ha come focus la Serie B e siamo grati a loro perché rappresenta una grande palestra per i nostri giovani”.

Redazione Il Milanista

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