MILAN, ITALY - FEBRUARY 15: Santiago Gimenez of AC Milan celebrates scoring his team's first goal during the Serie A match between AC Milan and Verona at Stadio Giuseppe Meazza on February 15, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
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Santiago Gimenez in questa sosta per le nazionali ha trionfato con il Messico nella Concacaf Nations League. Il centravanti del Milan era tornato acciaccato proprio dopo la finale, ma ha rassicurato tutti nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui si è anche raccontato a tutto tondo. Le sue parole.
Le condizioni: “Tutto a posto, sto bene. Domenica a Napoli ci sarò. Giocare al Maradona? Maradona non è solo degli argentini, è un patrimonio mondiale. Sarà un’emozione pazzesca giocare nello stadio che ha il suo nome”.
Le vittorie: “Vincere aiuta a vincere. Ora però un titolo lo voglio col Milan. Sono qui per questo”.
I primi mesi al Milan: “Sono stati molto intensi. Soprattutto fuori dal campo. Mi sono adattato a una nuova città, un nuovo ambiente. Adesso voglio fare ciò per cui sono arrivato. I gol arriveranno. Ne sono sicuro. L’importante però è vincere, come è successo nelle ultime due partite. Se segna Rafa (Leao, ndr) o Christian (Pulisic, ndr) o un altro compagno, è uguale. Con Conceicao stiamo lavorando duro. Non siamo contenti della classifica. Ma non è ancora finita. Noi ci crediamo. I cambiamenti sono sempre un po’ complicati. Non sono ancora al mio livello. Ma sto crescendo, sto imparando a conoscere gli avversari, le squadre. Qui c’è grande pressione. Ed è bellissimo. So di potercela fare. Anche grazie alla mano di Diòs”.
La Fede: “Quando avevo 17 anni mi hanno diagnosticato una trombosi al braccio. Ho subito tre operazioni, sono stato fermo sei mesi. A un certo punto i medici mi hanno detto chiaramente che se l’ultimo esame non fosse andato bene avrei dovuto smettere col calcio. È stato lì che ho incontrato Diòs nella mia vita. Ho pregato perché non facesse finire il mio sogno di diventare calciatore. Tutto è andato bene.
Cosa significa ‘Soldado de Cristo’: “C’è un passaggio nella Bibbia che parla dell’armatura di Dio. Lo scudo della fede, l’elmo della salvezza, la spada dello Spirito che è la Parola di Dio. E’ un passaggio che amo. Sono qui per compiere il suo proposito. Prima di tutto come uomo, poi come fùtbolista. E’ la mia missione”.
I tifosi hanno grandi aspettative: “E’ un onore. San Siro è indescrivibile, per chi non ci è mai stato. So che si aspettano molto da me, perché sono giustamente esigenti, per i grandi centravanti del passato. Ibra, Kakà, Ronaldinho. Io al Feyenoord ho segnato tanti gol. E’ il momento di iniziare a segnarli anche col Milan.
Tanti follower sui social: “I social sono preziosi, ma solo se si usano bene. Io voglio essere un esempio, dimostrare con la mia storia che, con Diòs accanto, tutto è possibile”.
La corsa al quarto posto e la Coppa Italia: “Quarto posto possibile? Sì. Ma non dobbiamo guardare la classifica. Pensiamo solo a vincere partita per partita. Come la Coppa Italia. Non vedo l’ora di giocare il derby, sono ansioso”. Intanto c’è un annuncio da brividi sul Milan e Conte…
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