REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - MAY 22: AC Milan players celebrate after being confirmed as Serie A champions following victory in the Serie A match between US Sassuolo and AC Milan at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on May 22, 2022 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Chris Ricco/Getty Images)
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Il boato del popolo rossonero al triplice fischio della gara contro il Sassuolo esplode in un grido che sa di rivalsa. Il Milan festeggia, probabilmente, lo Scudetto più emozionante della sua storia. E se volessimo fare un paragone con la Storia questo titolo segna l’inizio del Rinascimento. Raramente i rossoneri si erano trovati così in basso, vicini a toccare il fondo, come nelle stagioni recenti. Dalla cessione di Berlusconi, alla gestione disastrosa di Yonghong Li, il Milan aveva ridimensionato le sue ambizioni e gestito situazioni finanziare complesse con la UEFA. La campagna spendacciona di Mr.Li aveva messo in ginocchio il Diavolo.
Da lì in poi il Milan ha lavorato al buio, sottotraccia, lontano da quei riflettori che hanno sempre illuminato il secondo club più titolato d’Europa. La svolta è arrivata nel segno delle idee e in punta di piedi, come l’annuncio di Stefano Pioli, uno dei tanti che ‘non sarebbe arrivato a mangiare il panettone’ e oggi stringe tra le mani il titolo di miglior allenatore della Serie A 2021/22. Una squadra costruita dalle intuizioni di una leggenda del club come Paolo Maldini, che ha messo insieme dei ragazzi giovani, talentuosi e intraprendenti.
Dell’undici titolare di questa stagione solo un giocatore – Frank Kessié – era stato acquistato dalla vecchia gestione societaria e solo uno, Davide Calabria, era lì da prima dell’arrivo di Maldini e Massara. Maignan, Tomori, Kalulu, Theo, Tonali, Bennacer, Saelemaekers, Leao, Diaz, Giroud, tutti acquisti che il Milan ha chiuso dal 2019 ad oggi. Una squadra giovane non solo dal punto di vista anagrafico, anche in termini di conoscenza reciproca. Eppure, il Milan di Pioli è stato più squadra di chiunque altro e questo non può che avvalorare il suo lavoro a Milanello.
Una società che di fronte alle difficoltà economiche ha messo in campo idee e lavoro; lo Scudetto conquistato è un premio al merito. Una vittoria emozionante, una luce che brilla il doppio quando si viene da un periodo così buio e così complesso. Il Milan ha vinto e ha gettato le basi per tornare grande, lassù dov’ha sempre abitato.
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