MILAN, ITALY - NOVEMBER 05: Rafael Leão of AC Milan in action during the Serie A match between AC MIlan and Spezia Calcio at Stadio Giuseppe Meazza on November 05, 2022 in Milan, Italy. (Photo by Pier Marco Tacca/AC Milan via Getty Images)
“Dopo quasi sedici anni i rossoneri tornano a Cremona. Di martedì, nella 14ª giornata di Serie A. Cremonese-Milan ha pochi precedenti e abbastanza datati, in Time Machine abbiamo scelto di rispolverare quello del 26 settembre 1993, vinto 2-0 grazie alle reti di Papin e Simone”.
“Siamo ancora nella fase iniziale del campionato 1993/94, la squadra guidata da Capello è Campione d’Italia in carica da due stagioni consecutive ma ha ancora fame, lo dimostrano le quattro vittorie – tenendo sempre la porta inviolata, anche nell’unico pareggio del filotto – in cinque gare che accompagnano il Diavolo da capolista solitario fino allo stadio Zini. I grigiorossi, neopromossi come nel nuovo capitolo in arrivo, viaggiano a metà classifica e sono allenati da Simoni”.
“Rossi in porta, Costacurta e Baresi (capitano) coppia centrale, Tassotti e Orlando terzini, Albertini e Boban cervelli del 4-4-2, Eranio e Donaodoni in fascia, Simone e Papin le armi offensive. La partenza è da manuale, aggressiva e concreta. All’8′ Papin, dopo averci già provato con un tiro alto, apre le marcature con un bellissimo destro dal limite che non lascia scampo a Turci. Il Milan non si rilassa, anche se al quarto d’ora è costretto a rinunciare a Eranio (infortunato, rimpiazzato da Massaro), e al 21′ riesce a trovare il raddoppio: sugli sviluppi di una punizione, un batti e ribatti favorisce Simone, letale a colpire in piena area. La Cremonese è timida nella reazione, Giandebiaggi è il più pericoloso ma senza lieto fine”.
“Emozioni solo a sprazzi, nessun gol: si può riassumere così la seconda parte di gara. I padroni di casa creano la più grande occasione quando Tentoni crossa per Pedroni, colpevole di non inquadrare il bersaglio da pochi metri. Dall’altra parte è Boban il più ispirato, impegnando il portiere di piede e di testa. I rossoneri gestiscono il doppio vantaggio, proteggendo il parziale e portandolo in sicurezza al triplice fischio. Due punti preziosi, abitudine meno amica nell’immediato prosieguo dell’annata (tre pareggi e una sconfitta nelle uscite successive). Al traguardo, il Diavolo conquistò lo Scudetto numero 14, con il record del terzo tricolore di fila per la prima volta nella storia”.
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