Su Gabriel Omar Batistuta come suo modello: «Sì, perché nei Pulcini avevo i capelli lunghi e il mio allenatore di allora mi paragonò a Batistuta esteticamente, e un po’ anche per il tiro, che è un po’ la mia caratteristica principale. Io ero piccolo, Batistuta l’avevo sentito ma non sapevo esattamente chi fosse. Così sono andato a vedere i suoi filmati, a studiarmelo».
Sugli idoli più moderni: «A me piace guardarli tutti, mi piace rubare le principali caratteristiche per poi provare a replicarle. Un attaccante deve essere completo, non mi piacciono gli attaccanti solo fisici o solo tecnici. Devi avere tutto: attaccare la profondità e venire incontro, saper concludere, soprattutto deve saper fare gol. È quello che fa la differenza tra un attaccante forte uno un po’ limitato …».
Quindi sul primo gol in Serie A in occasione di Napoli-Lecce 1-1: «Indescrivibile, non te ne rendi neanche conto, provi delle emozioni pazzesche».
Sul primo gol tra i grandi in Milan-Bodø/Glimt 3-2 dei preliminari di Europa League 2020-2021: «Me lo ricordo bene, era il mio esordio da titolare al Milan. Eravamo in periodo di Covid e Ibrahimovic risultò positivo la mattina stessa della partita. Stavamo provando le palle inattive a Milanello, arriva la notizia di Ibra, Pioli viene da me e mi dice “guarda che tocca a te stasera”. Per fortuna ho risposto bene».
Sul legame con i rossoneri: «Il Milan è stato sempre casa mia, ho fatto tutta la trafila fino alla prima squadra. Il Milan mi ha cresciuto come giocatore e come persona, e lo sento ancora parte di me».