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Juve, Christillin : “Penalizzazione sbarra strada per la Champions”

Giornata importante per la Serie A. Oggi infatti arriverà la nuova sentenza della Corte d’Appello federale sul caso plusvalenze che coinvolge la Juventus. Il procuratore Chiné ha chiesto per i bianconeri 11 punti di penalizzazione. A tal proposito, Evelina Christillin è intervenuto ai microfoni di Rai Radio 1. Il membro Uefa del consiglio Fifa, nota tifosa bianconera, si è espressa così: Penso che ci sarà qualcosa in meno rispetto ai 15 punti di penalizzazione. C’è questo concetto di afflittività che riguarda solo la giustizia sportiva e non quella ordinaria. Verosimilmente sarà una penalizzazione che dovrebbe sbarrare la strada verso la Champions League. Ricordiamoci che le coppe europee sono tre, ma di certo il valore in termini economici dell’accesso alla Champions o in un’altra coppa è significativo, sono quasi 5 volte tanto. Vedremo se saranno 10, 11 o 13 punti, per noi juventini è una bella botta.

Christillin poi ha proseguito: C’è anche la variabile Uefa. Nel momento in cui le sentenze italiane diventeranno definitive, poi anche in sede Uefa si prenderanno delle decisioni. E poi c’è il secondo filone della manovra stipendi. Se la Juve sarà esclusa dalle coppe dalla Uefa? E’ uno scenario possibile. Non bisogna dimenticare che con la Uefa i rapporti non sono eccellenti dopo la questione Superlega. La Juve rimane una delle tre squadre che ancora tengono vivo quel progetto. Non si sono visti passi di avvicinamento al momento. Naturalmente la questione riguarda l’accordo del settlement agreement concluso a settembre dell’anno scorso sul Financial Fair Play che, alla luce dei fatti emersi, potrebbe essere ridiscusso.

Massimiliano Allegri ha detto che senza queste vicende extra campo il campionato della Juve sarebbe andato in maniera diversa. L’opinione: “Sì, sono d’accordo con lui, la squadra e i dirigenti sono stati sull’ottovolante dal 28 novembre dello scorso anno, tutto è precipitato a una velocità folle. Il merito ad Allegri sicuramente va dato per aver mantenuto un relativo equilibrio. Non è stato solo un allenatore ma anche uno psicologo. Gli sono stati dati utti i poteri, anche perché nella nuova governance non ci sono degli uomini di campo. Allegri ha fatto quello che poteva: a mancare è stato il gioco, se ne è visto poco.

Redazione Il Milanista

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