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Sacchi su Ziyech: “E’ molto rapido può stare in tutte e tre le posizioni…”

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan (1987-1991 e successivamente nel 1997) ha parlato del possibile arrivo di Hakim Ziyech in rossonero nella sessione di calciomercato del prossimo mese di gennaio. Lo ha fatto in un’intervista esclusiva rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport‘.

Sacchi su che tipo di giocatore è Ziyech: «L’ho visto anche al Mondiale contro la Spagna. Ha grande tecnica e velocità. Devo ammettere che quando era all’Ajax si credeva potesse diventare un autentico campione, invece la sua cavalcata ha poi subito un rallentamento. Al Chelsea, ad esempio, non è sempre tra i titolari».

Sul fatto che potrebbe essere il profilo giusto per il Milan: «Ripeto: si tratta di un giocatore dalle notevoli qualità, ma per avere successo non basta la tecnica, non bastano i piedi, non bastano i dribbling. Ci vuole la testa. Io, come persona, non conosco Ziyech e dunque non posso esprimere un giudizio. Però mi fido di Maldini, di Massara e di Pioli che, finora, hanno sbagliato poco, se non pochissimo. Se loro lo hanno visto e lo hanno seguito, e si sono convinti che possa essere funzionale al progetto, allora fanno bene ad acquistarlo».

Sul Milan: «Merito del club e della sua storia. Chi arriva al Milan deve sapere che è capitato nella seconda società al mondo: dopo il Real Madrid, per vittorie ci sono i rossoneri. Dunque chiunque venga acquistato deve sentire di avere un debito di gratitudine. Ultimamente il Milan ha rimesso in vita parecchia gente, questo non va dimenticato. E, al contrario, chi è andato via dal Milan ha sempre fatto fatica a mantenere alti livelli di rendimento. Lo dice la storia, pensate a quello che è successo a campioni come Kaká e Shevchenko».

Il Milan con Ziyech: «Lui è molto rapido, può stare in tutte e tre le posizioni dietro la prima punta. Nell’Ajax, partiva sempre da sinistra. Ma ha la qualità per adattarsi. L’importante è che abbia entusiasmo, disponibilità, spirito di squadra, motivazioni. Perché il calcio moderno sarà sempre di più un collettivo di intelligenze: i piedi li puoi accomodare, la testa no. Ecco perché dico a Maldini, a Massara e a Pioli che, prima delle qualità tecniche, valutino bene quelle umane.

Sul Milan che può fare il salto di qualità con Ziyech per agganciare il Napoli: «Il Milan il salto di qualità lo farà se giocherà da squadra, come nella passata stagione. Bisogna correre tutti e undici: si difende in undici e si attacca in undici. Il movimento con e senza palla è fondamentale. Questo è il modo migliore per progettare l’aggancio al Napoli. Nel mio Milan non c’era nessuno che non giocasse con la squadra e per la squadra, a tutto campo e a tutto tempo. E in quel gruppo c’erano Gullit, Baresi, van Basten, Donadoni, Maldini. Eppure tutti si sacrificavano per gli altri, perché avevano interiorizzato un concetto fondamentale: il calcio è uno sport collettivo e non individuale. Il Portogallo, contro la Svizzera, ha tenuto fuori Cristiano Ronaldo e guardate come ha giocato e come ha vinto! Non si vince con il singolo, ma con la squadra. Vogliamo mettercelo in testa anche noi italiani?».

Redazione Il Milanista

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