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Abbiati: “Euroderby? Bisognerà provarci per non avere rimpianti”

Intervistato dal sito della Gazzetta dello Sport,  l’ex portiere del Milan Christian Abbiati ha parlato della paratona nel 2003 contro l’Inter, della possibile rimonta finale e di Maignan/Donnarumma.

Inter-Milan, Abbiati ricorda la parata su Kallon nel 2003

“Direi tibia-polpaccio, ma ginocchio no. Semmai… parastinco. Santo parastinco. La parata più importante della mia carriera in realtà è quella di Perugia su Bucchi (maggio 1999, Perugia-Milan 1-2, partita che consegnò il 16° scudetto). Era l’anno dell’esordio, l’anno in cui da terzo divenni primo, il primo scudetto, una parata simile allo scadere, tutto un insieme di cose. Ma le dico che a ripensarci, il ricordo più bello che ho della semifinale con l’Inter è la corsa a fine partita verso la curva Sud e l’abbraccio con Nesta: l’arbitro aveva fischiato e lì per lì non avevamo capito se aveva fischiato un fallo o la fine della partita. Comunque, se devo assegnare un aggettivo alla parata su Kallon, allora dico iconica. Istinto o ricerca? Posso dire anche c**o… (ride). L’istinto c’è ovviamente, gli vai addosso e cerchi di coprire più porta possibile. In termini tecnici c’è il posizionamento. Diciamo 60% tecnica, 20% e 20%… fortuna. Oltre alle due già dette aggiungo quella su Thiago Motta in un altro derby (aprile 2011), perché poi abbiamo vinto uno scudetto”.

Abbiati su Maignan

“Il finale di stagione passerà dalle parate di Maignan. È una regola non scritta che ho sempre pensato: se non prendi gol, prima o poi lo fai. Se la gioca con Courtois. Mi ha stupito, sì, ma solo perché non lo conoscevo. Pesante senza dubbio la sua assenza, però vorrei anche dire che non sono d’accordo con tutte le critiche a Tatarusanu. Non ho visto grandissimi errori, magari gli è mancata la parata decisiva però per me si è comportato bene. Troppo facile accusare il portiere di riserva quando mancano i risultati”.

Su Donnarumma

“Il mio pupillo però, anche se tanti storceranno il naso, resta sempre Gigio. Per me è una forza della natura, poi è ovvio che gli errori si fanno. Ma è talmente giovane ancora. Il problema di base è che i giocatori italiani, quando vanno all’estero, li seguiamo di meno. Io invece lo seguo con costanza, anche perché ritengo di avergli dato qualcosa anch’io, e dico che fa cose che vedo fare a pochi. Vorrei ricordare che ci ha fatto vincere un Europeo. A lui succede come succedeva a Buffon: quando sbaglia pare sempre che cada la luna. C’è poca tolleranza nei suoi confronti, probabilmente anche per ciò che è successo col Milan”.

Abbiati su Inter-Milan

“Quarto posto o finale? Finale tutta la vita… Penso che sia veramente difficile, ma bisogna provarci per non avere nessun rimpianto… Non capita tutti i giorni di giocare una semifinale di Champions. Io spero tanto in Leao, sarà fondamentale. È un fenomeno, Pioli lo sta migliorando tanto ma lui ha delle qualità assurde. Forza Milan!”.

Redazione Il Milanista

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