ESCLUSIVA – Buriani: “Milan, il quinto posto non sarebbe un fallimento. Gattuso merita la conferma”

Di Simone De Bari

MILANO – Domenica sera il Milan scenderà il campo per l’ultima volta in questa stagione. La squadra rossonera, a caccia di un posto in Champions League, farà visita alla Spal di Leonardo Semplici. Per l’occasione, i microfoni della nostra redazione hanno contattato, in esclusiva, un doppio ex della sfida: Ruben Buriani.

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Fra due giorni si affronteranno le sue ex squadre nell’ultimo turno di campionato: che partita si aspetta?

“Il Milan troverà un avversario libero da qualsiasi pensiero e pressione. Ci sarà tanto entusiasmo allo stadio, la Spal non ha più nulla da chiedere alla stagione e può giocare con estrema tranquillità per salutare il proprio pubblico. Il Milan sulla carta è più forte e può fare risultato pieno, ma per la Champions, come sappiamo, potrebbe non bastare. I rossoneri non hanno il destino nelle proprie mani, e devono sperare che giungano buone notizie da Inter-Empoli o Atalanta-Sassuolo”.

Quante possibilità dà al Milan di centrare la Champions League?

“Difficile fare percentuali, certo è che il Milan ha tutte le carte in regola per vincere a Ferrara. Sia perché si sta giocando qualcosa di importantissimo, sia perché ha un organico superiore. Il problema è che i giocatori di Gattuso dipendono anche dai risultati di altre squadre. Tuttavia, anche qualora non arrivasse la qualificazione in Champions, l’Europa League sarebbe comunque un buon traguardo”.

Senza Champions quindi non sarebbe un fallimento?

“Direi di no. Bisogna tener conto di molti fattori, su tutti il cambio di proprietà. E’ chiaro che tutti si aspettano qualcosa di più dal Milan, ma è altrettanto vero che quando si vivono degli stravolgimenti serve tempo per ripartire. Poi ottenere grandi risultati non è mai facile, basti pensare all’Inter che aveva il terzo posto in mano e nelle ultime settimane ha rimesso tutto in discussione. Esclusa l’Atalanta, le squadre invischiate nella lotta europea non hanno fatto un campionato entusiasmante: penso anche a Roma e Lazio”.

Confermerebbe Gattuso indipendentemente dal piazzamento finale?

“Per il lavoro che ha svolto sì. Come ho detto ci sono stati tanti cambiamenti e non è semplice ottimizzare il tutto. In una società blasonata come il Milan, in cui sei chiamato a vincere sempre, è chiaro che diventa tremendamente difficile gestire le pressioni. In Italia siamo purtroppo abituati a guardare solamente il risultato finale, ma bisogna tener conto anche di tutto ciò che accade nell’arco di un’intera stagione”.

Dall’altra parte c’è mister Semplici, che potrebbe lasciare la Spal: crede sia pronto per il salto di qualità in una grande squadra?

“Non so se rimarrà in Emilia, ma nella sua carriera ha dimostrato di saper conquistare grandi traguardi in tutte le categorie. Quest’anno è arrivato alla salvezza con diverse giornate d’anticipo ed è la seconda stagione consecutiva che ottiene la permanenza in Serie A. Può approdare in una grande squadra, ma nelle società blasonate le pressioni sono ben diverse e occorrono i campioni per vincere, indipendentemente dagli allenatori”.

Chiudiamo con la lotta salvezza: chi rischia di più?

“L’Empoli, perché l’Inter non può non andare in Champions League davanti a settantamila spettatori. L’impegno più complicato ce l’hanno indubbiamente i toscani, anche se mi dispiacerebbe qualora andassero in Serie B perché giocano davvero un bel calcio. Alla Fiorentina basta un punto, e con un pareggio si salverebbe anche il Genoa nel caso in cui l’Empoli perdesse. Di conseguenza, credo che la squadra di Andreazzoli sia la principale indiziata alla retrocessione”.

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Redazione Il Milanista

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