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Bonaventura: “Montella ci ha dato tranquillità. Suso? Sembra David Silva”

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MILANO – Jack Bonaventura ha parlato a Premium Sport: “Quest’anno la stagione è partita in sordina ed è andata in crescendo. Non c’è un momento particolare in cui mi sono detto “ci siamo”. Il campionato è ancora lungo e difficile e gli ultimi anni ci hanno lasciato che non sempre chi inizia forte poi finisce bene . Dobbiamo continuare a lavorare con la mentalità di crescere singolarmente e di squadra”.

Un nuovo Milan? In queste partite abbiamo fatto risultati e buone prestazioni e questo ci ha dato continuità. Il mister ha portato avanti una sua idea tattica senza mai cambiarla cercando di far crescere più giocatori possibili e poi penso che questo gruppo è formato da giocatori giovani e umili, da gente che ha voglia di lavorare e di imparare: questo insieme di fattori ha fatto venire fuori dei risultati positivi”.

Montella? E’ riuscito a trovare risultati e di conseguenza a cambiare l’ambiente intorno alla squadra. Una sua dote umana e una tecnica? Umanamente mi ha colpito la sua tranquillità. Una dote tecnica è che ha una sua idea di gioco precisa e dal primo giorno ha lavorato su quella: noi abbiamo capito cosa voleva e siamo riusciti a portare avanti determinati concetti. Ci ha dato molta tranquillità, è arrivato in modo umile e poi il resto l’hanno fatto i giocatori”.

Donnarumma e Locatelli? Sono dei giocatori diversi. Gigio mi ha sorpreso molto l’anno scorso perché non era facile, alla sua età, sostituire Diego Lopez e diventare titolare. Adesso sta continuando sulla sua strada e da qui in avanti potrà solo crescere. Locatelli ha appena iniziato, sta facendo bene e ci sta dando una grossa mano, nonostante le poche gare in Serie A. Se mi rivedo in lui? Magari nell’approccio alle partite di quando ho iniziato a giocare. E’ giovane, deve lavorare tanto perché ha le capacità per diventare un grande giocatore”.

Suso? Io gli dico sempre che assomiglia a David Silva del Manchester City. In queste partite sta facendo vedere quello che a noi aveva già fatto vede l’anno scorso in allenamento e che poi non riusciva a ripetere in partita. Quest’anno sta facendo benissimo, spero che continui così ma credo che crescerà ulteriormente perché ha l’atteggiamento giusto che credo lo porterà ad ottenere dei risultati importante”.

Lapadula? Lui è così di carattere. Anche io ho molta fame che magari dimostro in maniera diversa. La sua fame è una caratteristica positiva che serve anche al gruppo che viene trascinato dal suo atteggiamento”.

Cosa manca al Milan? Penso che essendo una squadra giovanissima magari ci manca un po’ d’esperienza e di furbizia che possa farci fare qualcosa in più. Poi anche qualche campione o giocatore di livello se dovesse arrivare sarebbe sicuramente una cosa che farebbe fare un grande salto di qualità a questa squadra”.

Ricordi calcistici? Mi ricordo le partite che guardavo con mio padre che è un appassionato di calcio come me e mi ha trasferito questa passione. Erano momenti belli, mi divertivo molto e da lì ho iniziato ad apprezzare questo sport. La prima partita allo stadio? Da piccolo andavo a vedere la squadra del mio paese a San Severino, era uno stadio piccolo, di provincia ma mi divertivo molto. Il primo grande stadio da spettatore? Ero andato a vedere una gara della Samp al Marassi. Ero a Genova per caso, non ero mai stato in uno stadio così grande e fu una bellissima esperienza. La gara più bella da spettatore? Sicuramente quella della vittoria dei Mondiali dell’Italia, dalla tv. L’Italia è una cosa bella che unisce tutti gli italiani”.

Il 10 più forte? Secondo me adesso è Messi. Ha grande fantasia ed efficacia, in questo momento un 10 della sua altezza non esiste. Io un trequartista che parte dalla fascia? Sì, può essere questo il mio ruolo: a volte parto dalla fascia, quest’anno sto giocando più in mezzo al campo però diciamo che la mia posizione è sulla trequarti dove cerco di creare occasioni per i compagni”.

Aspetti positivi e negativi del calcio? Sicuramente le partitelle in allenamento e le partite alla domenica dove si riesce a giocare bene e a vincere. Vincere ti dà soddisfazione nel giocare, nel fare fatica e nell’allenarsi. Per un calciatore è importante stare bene in allenamento con i compagni. Quando abbiamo i giorni liberi io non vedo l’ora di ritornare a Milanello, per chi ha la passione per il calcio venire ad allenarsi è bellissimo. Quello che mi diverte meno è quando non arrivano risultati e c’è grande pressione e grande critica”.

GLI AUGURI ROSSONERI

HONDA PRONTO ALL’ADDIO

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