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MILANO – Forse lo ricordano in pochi ma Leonardo Meani fu uno dei dirigenti di Serie A accusati durante Calciopoli. A 10 anni di distanza ha rilasciato un intervista al Corriere della Sera: “Mi ricordo di Calciopoli come se fosse oggi. Mancavano due giornate alla fine del campionato. Ero nel mio ristorante. Mi chiama un signore. Mi chiede se sono Leonardo Meani, dirigente del Milan. Se e quando può incontrarmi a Lodi. Gli chiedo chi sia e mi risponde: carabinieri di Napoli, devo notificarle un avviso di garanzia”. L’ex dirigente racconta di come al Milan sia stato l’unico a pagare: “Isolato al Milan? All’inizio no. Dovevamo andare a Parma per l’ultima trasferta di campionato. I giocatori mi prendevano in giro: “Leo, occhio che arrivano le manette“. Scaricato dal Milan? Non ha senso rivangare. Sono tornato a fare il ristoratore a tempo pieno e ho abbandonato il mondo del calcio. Io dirigente? Avevo un contratto annuale da Co.co.co”. Meani in ogni caso ha anche bei ricordi legati ai colori rossoneri e conclude l’intervista con una battuta (Si spera): “Dieci anni splendidi, con due scudetti vinti, una Champions, una Coppa Italia e una Supercoppa Europea. E anche cocenti delusioni. Quella maledetta finale di Istanbul. Nella rivincita di Atene due anni dopo non c’ero più. Lo scandalo era scoppiato. Ma almeno una mano a vincere gliel’ho data anch’io”.
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