LONDON, ENGLAND - OCTOBER 23: A linesman flags from offside during the Premier League match between Chelsea and Manchester United at Stamford Bridge on October 23, 2016 in London, England. (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)
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MILANO – Il Watford è stato multato di quasi 4 milioni di sterline dopo aver ammesso di fornire informazioni finanziarie falsificate alle autorità del calcio secondo quanto riporta il giornale britannico The Telegraph.
Il club di Premier League è stato punito per la presentazione di una lettera bancaria forgiata – la cui esistenza è stata rivelata in via esclusiva da The Telegraph Sport in ottobre – quando Gino Pozzo è diventato il loro unico proprietario. I documenti falsificati permisero al dirigente italiano di prendere il pieno controllo del club Hertfordshire. Eppure sembrava fossero stati rilasciati da HSBC, una delle banche più grandi del mondo, ma non era così. La lettera è stata presentata alla Lega Calcio (ora EFL) poco prima dell’inizio della stagione 2014-15.
Una copia del documento è pervenuta alla redazione del giornale, che poi lo ha trasmesso sia a HSBC che alla polizia dopo aver avvisato l’EFL, e sono così iniziate le indagini.
Il club si è dichiarato colpevole e ha ricevuto una multa di 3,95 milioni di sterline, la più grande multa mai vista nel calcio inglese .
L’ammenda sarebbe stata ancora più grande – £ 5,75m – ma è stata ridotta di 1,8 milioni di sterline dopo che Watford si è mostrato pronto a collaborare con l’indagine.
Raffaele Riva, che ha rassegnato le dimissioni come presidente esecutivo del club una settimana dopo che The Thelegraph ha rivelato il reato, è anch’egli indagato.
L’indagine tuttavia non ha portato alla luce alcuna prova che Pozzo stesso avesse conoscenza della falsificazione presentata per suo conto, nonostante avesse permesso a Giampaolo di diventare proprietario effettivo del club nell’estate del 2014.
Eppure anche Riva, prima di dimettersi, aveva rilasciato una dichiarazione in riferiva di non essere a conoscenza della falsificazione fino a quando non è stato informato dalla redazione del giornale: “Per due anni non avevo motivo di credere che la lettera fosse qualcosa di simile. Infatti, dal momento che la lettera è stata presentata all’EFL, Hornets Investment Limited ha messo nel club più di tre volte l’importo specificato nella lettera.
È venuto come un grande shock quando mi avete detto che ci sono dubbi sulla veridicità della lettera”, ha affermato.
Non c’è alcun precedente noto nel calcio inglese professionale per la presentazione di documenti falsi, anche se al Chesterfield furono tolti nove punti nel 2001 per irregolarità finanziarie, tra cui falsificazioni di ricevute e contratti per un giocatore.
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