Zlatan Ibrahimovic, 38enne attaccante svedese in forza al Milan.
MILANO – Per riassumere la conferenza stampa di presentazione di Zlatan Ibrahimovic al Milan, mi affiderò, in primis, alle parole di Zvominir Boban: “Siamo super positivi per l’effetto di Zlatan sulla squadra e sull’ambiente, poi bisogna fare risultati. Non vorrei che ci scordassimo Bergamo, quella orrenda ed inaccettabile sconfitta, non dobbiamo nasconderci dietro le spalle larghissime di Zlatan. Dobbiamo sperare che cambi il corso di questa stagione, speriamo che Zlatan ci aiuti”. Il CFO rossonero, infatti, ha chiuso la conferenza con una frase perfetta, diretta e chiara: Ibrahimovic proverà ad aiutare il Milan a risollevarsi dalla cenere della prima parte di stagione, ma gli attuali rossoneri non si potranno assolutamente nascondere dietro l’alibi dello svedese, tirando fuori il massimo dalle loro potenzialità, sia a livello di carattere che di qualità tecniche.
MENTALITÀ – Zlatan, sempre brillante nelle sue risposte e preciso nei suoi obbiettivi, è al Milan “non per fare la mascotte”, ma per diventarne il condottiero. Il club rossonero, come da lui stesso dichiarato, gli conferisce felicità nel giocare a calcio e, tra le sue promesse, vi è quella di restituirla a tifosi e società a suon di risultati positivi: “Voglio aiutare il Milan a migliorare e personalmente voglio divertirmi in campo. Voglio godermi il campo, quando sono stato fuori mi è mancato tanto”. Il diktat di questi sei mesi, prolungabili solo se Ibra stesso sentirà di poter dare ancora valore alla sua presenza, è chiaro: “Si può e si deve fare di più. Al Milan la pressione è altissima, tutti si aspettano grandi risultati”.
IL PROFUMO DEL CAMPO – La voglia di Ibra di rimettersi subito in gioco è tantissima, tanto che lo stesso attaccante svedese vorrebbe già oggi scendere in campo in amichevole, per poi essere a piena disposizione lunedì nel match contro la Sampdoria. È innegabile, comunque, che il 21 rossonero non possa essere (sul campo) quello dominante di 10 anni fa, ma…: “Chiaramente non posso giocare come quando avevo 28 anni, ma so quello che posso fare. Non bisogna esagerare quando giochi, invece di correre puoi tirare da 40 metri. La sfida è contro me stesso. Serve voglia e mentalità, voglio continuare come ho fatto fino ad adesso. So cosa devo fare per aiutare il Milan”.
IL MILAN È SEMPRE IL MILAN – D’altronde, il Milan è sempre il Milan anche se pecca nei risultati, anche se i nomi della rosa non sono altisonanti come quelli di un tempo; il rossonero evoca storia e gloria da ogni lato lo si ammiri ed è naturale che, come ripetuto più volte da Ibra nel corso della conferenza, si aspiri sempre a vincere. L’importante, comunque, è che si abbiano la voglia, la mentalità e lo spirito giusto per fare ciò: “Se giochi nel Milan – ha sentenziato Ibrahimovic – non è perché sei stato fortunato, ma sei qui per fare grandi risultati”. CLICCA QUI>Intanto, ecco come giocherà il Milan con Ibrahimovic
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