Al Khelaifi, sceicco proprietario del PSG
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Superlega, atto secondo. I tre promotori del progetto – Real Madrid, Barcellona e i bianconeri di Agnelli – spingono per la riuscita del super torneo. Qualche giorno fa Laporta, presidente del Barcellona, aveva dichiarato che la Superlega si farà, forte del fatto che le squadre inglesi – che probabilmente rappresentano l’ago della bilancia – sono parse favorevoli. Perez, Laporta ed Agnelli lavorano al cambiamento strutturale del regolamento della competizione e presenteranno un progetto con delle migliorie. Su tutti un punto è il superamento dei membri permanenti, uno dei maggiormente criticati. La nuova formula prevedrebbe l’accesso per il merito sportivo e l’indipendenza totale dalla UEFA.
Chi si schiera e conferma la sua posizione contraria è Nasser Al-Khelaifi, presidente del PSG, che ha rilasciato delle forti dichiarazioni proprio su questo tema. Il patron dei parigini ha parlato ai microfoni della BBC attaccando il progetto. Queste le sue parole:
“Si parla solo di tre club, sanno di non avere alcuna possibilità. Ci sono cose più importanti a cui pensare al momento. In Ucraina c’è gente che muore e non ha un posto dove dormire. Invece noi? Parliamo di Superlega?“
Poi ha continuato sottolineando la sua scelta, già alla presentazione del progetto, di tirarsi fuori:
“Mi hanno invitato. Avrei potuto accettare l’assegno offerto da 400 milioni. Poi non appena l’ho rifiutato hanno detto che non era vero, questo riassume bene le cose. Se avessi pensato a me avrei potuto accettare, specialmente dopo la pandemia, ma non l’ho fatto. Non l’ho fatto perché non sarebbe stato giusto nei confronti dell’ecosistema di tifosi e valori che rappresentiamo“.
Non le ha di certo mandate a dire, ha espresso tutto il suo dissenso ma se tutti gli altri club dovessero trovarsi ad essere favorevoli? Ad oggi se ne parla tanto, forse in un momento improprio, almeno stando alle parole di Al-Khelaifi. Il progetto della Superlega è ancora in divenire ma i promotori continuano a lavorarci.
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