MILAN, ITALY - AUGUST 17: Noah Okafor of AC Milan celebrates scoring his team's second goal during the Serie A match between AC Milan and Torino at Stadio Giuseppe Meazza on August 17, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Partito da Parma per poi diventare grande al Milan. Quella del Tardini sarà una sfida ricca di emozioni per Arrigo Sacchi, intervistato dai taccuini de La Gazzetta dello Sport questa mattina in edicola. Queste le sue dichiarazioni.
“Sono due squadre che mi hanno dato tanto e alle quali sono profondamente grato. Sarà una partita interessante, perché sia il Parma sia il Milan hanno il bel calcio nel loro dna”.
Il Parma appena ritornato in A può spaventare i rossoneri?
“L ’ho visto nella prima di campionato, quando ha pareggiato contro la Fiorentina, e mi ha fatto un’ottima impressione. Ha sbagliato tanti gol, è vero, ma ha dominato il campo e probabilmente avrebbe meritato la vittoria. Contro il Milan sarà un altro esame, dovrà avere la forza di ripetersi: io penso che ne abbia le possibilità”.
Che cosa deve fare il Parma per mettere in difficoltà il Milan?
“Premessa: i rossoneri, nel debutto contro il T orino, non mi sono sembrati brillantissimi. Si sono visti dei limiti che devono sparire. E in fondo è giusto così, perché siamo soltanto all’inizio della stagione. Se il Parma riuscirà a pressare con continuità, come ha fatto contro la Fiorentina, e a sviluppare le azioni in velocità, allora il Milan potrebbe avere qualche problema. I rossoneri non devono concedere spazi e devono essere pronti a ripartire immediatamente”.
La differenza tecnica è tuttavia notevole, e naturalmente a favore dei rossoneri.
“Su questo non si discute, e infatti il Parma, per superare l’ostacolo, dovrà raddoppiare o triplicare gli sforzi. Il Milan, per evitare di farsi intrappolare, dovrà a sua volta cercare il possesso palla e l’aggressione dell’avversario”.
Il Milan sarà senza Morata, ma potrebbe avere Pavlovic e forse Fofana o Emerson Royal.
“Fonseca sta lavorando per assemblare i giocatori e formare una squadra. E’ un’operazione che richiede tempo e il pubblico deve avere pazienza. L’obiettivo del Milan dev’essere avere un collettivo nel quale tutti e undici, nessuno escluso, partecipano al- la fase offensiva e difensiva. Conta il progetto, gli interpreti vengono dopo”.
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