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Leotta: “Occhio al Milan, può succedere ancora di tutto…”

Intervistata dai microfoni della Gazzetta dello Sport durante la Milano Football Week (evento organizzato dal quotidiano), la conduttrice DAZN Diletta Leotta ha parlato della stagione del Napoli, dell’Euroderby di Milano e… di Loris Karius.

Diletta Leotta sulla festa del Napoli

“Uno striscione visto al Maradona durante la partita con la Salernitana. C’era scritto “amore senza fine”. Nel senso di amore incondizionato, passionale, in cambio di nulla. Solo amore, ecco. Mi ha fatto pensare molto. Viverlo in città è stato fantastico, un festeggiare continuo. Spalletti con no si è lasciato andare e ha fatto bene. In fondo, questo scudetto se l’è meritato dopo anni di grande calcio. È una persona unica. Ho avuto la fortuna di intervistarlo in estate nella sua tenuta in Toscana. Ricordo che mi disse di essere arrivato a Napoli per creare nuovi leader. E alla fine ci è riuscito. Nessuno ha meritato questo titolo più di lui. È stata la prima volta in cui la città ha bypassato la scaramanzia. La festa è iniziata diversi mesi fa. Mi ha emozionato vedere la gioia negli occhi della gente, soprattutto di Decibel Bellini, lo speaker dello stadio. Unico. Contro la Fiorentina è stata una giornata da cinema”.

Diletta Leotta sul derby di Milano

“L’ho visto da casa. Un altro spettacolo, e infatti l’Inter ha segnato due gol in dieci minuti. È emozionante vedere le italiane in semifinale di Champions, spero capiti ancora. È un periodo importante del nostro calcio, poi i nerazzurri hanno meritato. Occhio al Milan, però… Può succedere ancora di tutto. Sono gare incredibili”.

Sugli ospiti del suo “Linea Diletta”, qual è stato il più curioso?

“Cristiano Ronaldo, incontrato ai tempi della Juve. Ha una sorta di aura con cui riempie qualsiasi posto in cui va. Arriva prima la sua luce, poi lui. Quando gli chiesi cosa avesse imparato dell’Italia mi fece il classico gesto con le dita che si fa quando si parla di noi, agitando le mani. L’ultimo è stato Paulo Dybala, un gentiluomo del calcio. È un grande appassionato di scacchi. Durante l’intervista, parlando di questo, mi ha detto “io sono un pedone, non la regina”. Non me l’aspettavo da lui, da sempre sinonimo di qualità e di classe. E poi Barella, Maldini, Ancelotti, il primo realizzato, e infine Spalletti. A breve lo intervisterò da campione d’Italia a Castel Volturno, per chiudere un cerchio”.

Redazione Il Milanista

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