Sul finale di stagione nel 1999: “Sono passati tanti anni ed il calcio è cambiato. Il mio ricordo del nostro Scudetto è che da un momento all’altro abbiamo trovato questo ‘circolo positivo’. Nessuno si aspettava che vincessimo le ultime sette gare, ma fu così. Sarà pure noioso dirlo, ma noi giocavamo match dopo match. Con il mantra ‘la prossima è la partita più importante’. Affrontammo in questo modo il finale del campionato e risultò decisivo. Ci trovammo al primo posto con l’ultima gara da vincere per essere campioni. Credo che pure per la stagione attuale possa essere lo stesso”.
Helveg sul Milan di Pioli che può vincere il titolo: “Già l’anno scorso erano arrivati forti segnali positivi, quest’anno è quello della conferma, dell’avere una squadra che può competere per lo Scudetto. Forse una vittoria finale dei rossoneri sarebbe una sorpresa, io me lo auguro, sarebbe davvero molto bello, sono anni che il Diavolo non festeggia un trofeo”.
Helveg su chi gli piace nel Milan di oggi: “Nelle fila dei rossoneri militano alcuni campioni, giocatori che fanno la differenza. Mi aspettavo di vedere un Rafael Leão così, mentre uno che mi ha sorpreso è Olivier Giroud. Il francese prima faceva fatica ad arrivare in porta, mentre ultimamente ha dimostrato di essere uno che può decidere le gare. Con la mancanza di Zlatan Ibrahimović, avere un Giroud così, non è mica male”.
Helveg su chi è più forte tra Milan e Inter: “Difficile dirlo, direi che sono sullo stesso livello. L’Inter ha conquistato il campionato nell’ultima stagione, significa che mentalmente sa cosa ci voglia per ripetersi. Vincere porta a vincere: la testa può essere fondamentale. Attenzione, però, alla fame del Milan: quella potrebbe fare la differenza”.