Sul tipo di centravanti che è Zirkzee:«Molto tecnico e molto olandese nell’interpretazione del ruolo. Gli piace giocare con la squadra, venire indietro e dialogare con i compagni. È bravo anche a fornire assist. Lo vedo come un centravanti di manovra, che ha un bel fisico per difendere il pallone e buona tecnica per partecipare all’azione collettiva».
Sul tipo di centravanti che è Lukaku: «Il belga si basa soprattutto sul fisico, quello che una volta si chiamava centravanti di sfondamento. È micidiale nelle ripartenze, detta benissimo il passaggio in profondità e, in questo modo, fa muovere tutta la squadra».
Sul gioco del Milan che sarebbe più verticale con Lukaku: «Non c’è dubbio. Lui attacca la profondità: se è in forma, con due passaggi si arriva in porta perché è un armadio che si trascina dietro i difensori».
Sul gioco del Milan che, invece, con Zirkzee sarebbe più portato al palleggio: «Proprio così. Direi un Milan votato al tiqui-taca, al fraseggio in mezzo al campo. Però mi sembra che il calcio europeo stia andando verso una maggiore verticalizzazione della manovra, come insegna il Real Madrid del mio maestro Carlo Ancelotti».
In conclusione, Zirkzee o Lukaku? «Per il Milan di oggi, forse Lukaku è più adatto».